Si chiude con un nulla di fatto la norma Lotito, almeno per ora. La vicenda legata ai diritti tv è ancora tutta da decidere, visto che il Quirinale ha deciso di bloccare l’emendamento che offriva la proroga della scadenza di contratto a Sky e DAZN. In due anni di tempo si pensava di poter avere il tempo necessario per formare un nuovo canale per la Serie A, ma Mattarella ha detto stop.

Diritti tv, tutto da rifare

Sembrava che lo scossone sarebbe arrivato, visto che la seduta di Senato aveva dato esito positivo.

Il presidente della Lazio Claudio Lotito, nonché senatore di Forza Italia, si era fatto promotore di questa rivoluzione, ma alla fine il Quirinale ha espresso le sue perplessità bocciando la proposta che sembrava ormai cosa fatta. Per Lotito, o ovviamente per tutti gli altri club di Serie A coinvolti, sembrava tutto stabilito. Il modello inglese era a un passo, ossia permettere finalmente alle squadre di godere direttamente degli introiti relativi ai diritti tv, senza che questi dovessero prima passare per le casse della Lega Calcio. A quanto pare, però, qualcosa non ha convinto pienamente il Quirinale, il quale ha deciso di bloccare l’emendamento presente nel dl Milleproroghe.

Ma cosa chiedeva sostanzialmente la norma Lotito? In pratica, la richiesta era di prorogare la scadenza del contratto in essere di Sky e DAZN di almeno altri due anni, fino a un massimo di 5, al fine di rendere possibile l’organizzazione tra le 20 squadre di A e trovare un accordo per un canale autonomo. La proroga richiesta però è stata annullata, quindi il contratto terminerà nella stagione calcistica 2023/24. Le ragioni del dietro front sembrano essere state individuate con le contraddizioni insite nello stesso decreto Milleproghe, ma c’è anche chi sostiene che il protagonismo di Lotito potrebbe essere stato mal digerito.

Cosa accadrà ora?

C’è inoltre da dire che Sky e soprattutto DAZN non vedevano di buon grado tale proroga “d’ufficio”. Questo avrebbe permesso loro di mantenere l’attuale contratto, per poi rischiare di perdere tutto tra qualche anno. Insomma, la scadenza al prossimo anno permetterà alle due pay tv di organizzare un nuovo fruttuoso accordo. E costringerà la Lega e le squadre a sottostare alle loro offerte. Del resto, con un tempo così ridotto sarà impossibile organizzare un piano efficace per aprire un nuovo canale e mettersi in proprio.

Tra i più duri c’è Anna Rea, presidente di Adoc:

Ringraziamo il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per aver fermato il provvedimento inserito nel Dl Milleproroghe per prolungare la scadenza del contratto di Dazn e Sky. Si tratta di un emendamento che consideriamo una vergogna e un insulto alla libera concorrenza per i diritti televisivi sulle partite di calcio. A farne le spese sempre tifosi e consumatori che già pagano prezzi molto alti per servizi inadeguati e inefficienti, come abbiamo già denunciato da tempo. Basta, non è possibile fare altri regali alle lobby del calcio. Ci auguriamo ora che la norma venga stralciata una volta per tutte.