Il decreto salva spesa Made in Italy è realtà. Coldiretti, l’associazione dell’agricoltura italiana, l’ha definito “un passo determinante”. D’altronde è stata in prima linea per promuovere una misura che obbliga le aziende a indicare sulle etichette degli alimenti la provenienza dell’ingrediente principale. L’obiettivo? Sostenere l’economia, il lavoro e il territorio italiano.

Che cosa cambia con il Decreto salva spesa Made in Italy

Secondo Coldiretti, il nuovo decreto offre un aiuto fondamentale “per impedire che vengano spacciati come Made in Italy prodotti di bassa qualità provenienti dall’estero”, i quali non di rado non riescono a rispettare quelli che sono i parametri di qualità imposti dal governo italiano.

L’obbligo di riportare sull’etichetta la provenienza dell’ingrediente principale riguarda “tre quarti della spesa”, come indicato dal numero uno di Coldiretti Ettore Prandini. Tra questi vi sono anche il latte, i formaggi, il pomodoro e i suoi derivati, i salumi, la pasta e il riso.

I benefici del nuovo decreto per le etichette alimentari

Non mancano però anche esclusi eccellenti, vale a dire “i legumi in scatola, succhi, marmellata, frutta e biscotti”, a cui si aggiungono anche “la carne o il pesce venduti nei ristoranti”, sottolinea ancora il presidente della nota associazione.

I benefici del decreto salva spesa Made in Italy sono evidenti: i consumatori sapranno se la pasta che acquistano al supermercato è realizzata con il grano duro italiano o con quello canadese, quest’ultimo trattato mediante modalità tutt’ora vietate nel nostro Paese; allo stesso modo si verrà a conoscenza se il concentrato di pomodoro è davvero made in Italy oppure è quello cinese; e ancora, non ci sarà più alcun dubbio se la mozzarella è prodotta con il latte italiano o quello lituano.

Da tutto questo ne consegue una scelta di acquisto più consapevole da parte dei clienti, che ora hanno in mano tutti gli strumenti per decidere se il prodotto in questione sia o meno meritevole di finire dentro il carrello della spesa o meno.

Vedi anche: Prezzi record per pane, pasta e biscotti: i nuovi rincari affossano gli italiani, ecco il motivo