Per il gas liquido Usa si prevedono grandi affari. I venditori statunitensi pronosticano un guadagno di circa 74 miliardi di dollari entro il 2040. Lo ha dichiarato Katharine Ehly durante la trasmissione Fuori dal Coro condotta da Mario Giordano. Quest’ultima per chi non lo sapesse è la consigliera dell’associazione che raggruppa i principali produttori di gas naturale degli Stati Uniti d’America. L’accordo tra Joe Biden e Ursula von der Leyen, ricordiamo, è per forniture aggiuntive di gas liquido Usa da 15 miliardi di metri cubi l’anno.

L’obiettivo è quello di arrivare a quota 50 miliardi di metri cubi in più entro il 2030. Qualche tempo fa Ilsole24ore ha pubblicato un’inchiesta nella quale è emerso che a dicembre i carichi di gas liquido ovvero Gnl Usa avrebbero avuto costi 50 volte più alti rispetto a quello di Mosca. Esattamente 34,5 euro/MWh contro i 22,6 euro/MWh. Un affare d’oro per gli Usa.

Gnl dagli Stati Uniti

L’America già prima della guerra in Ucraina ha lavorato per portare in gas liquido Usa in Europa. L’ha confermato il senatore repubblicano Dan Sullivan a dicembre. Dichiarò quanto segue “Ci sarebbe un accordo tra repubblicani e democratici. Secondo il quale gli Stati Uniti potrebbe aiutare l’Europa e gli alleati per la produzione di energia. Infatti siamo diventati esportatori di gas naturale liquefatto“. Sergio Chapa di Bloomberg ha aggiunto inoltre che con l’invasione della Russia in Ucraina, l’America ha iniziato ad incrementare le esportazione di gas liquido Usa. Il 75% delle navi di tale stato, infatti, va verso il nostro continente. L’aumento è molto elevato rispetto allo scorso anno ha dichiarato la Ehly. Dal 28% si è giunti al 49% in aprile per cui tale affare avrà un impatto più che positivo su tutta l’economia americana.

Gas liquido Usa è l’alternativa alle forniture russe

Non ci sono buone notizie per l’approvvigionamento del gas russo.

L’operatore della rete ucraino ha infatti interrotto il trasporto di tale prodotto mediante Sokhranivka. Proprio per questo il gas liquefatto Usa è un’alternativa più che mai importante. È la prima volta infatti che la guerra ha un impatto sulla fornitura del gas naturale. La mossa dell’Ucraina, comunque, potrebbe spingere la Russia a spostare i flussi di gas mediante territori controllati dagli ucraini e non dai separatisti di Mosca come l’hub di Novopskov. Ciò per raggiungere i clienti europei. In tutta questa situazione, quindi, a guadagnarci sono gli Stati Uniti che incrementeranno le forniture di gas liquido Usa verso l’Unione Europea.
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