L’inverno sta arrivando. Non è più soltanto il motto degli Stark, ma una realtà assoluta che aumenta i pericoli del Covid. Ma cosa ci dicono i numeri? Analizziamo i dati con l’ultimo bollettino rilasciato e cerchiamo di capire quali sono le effettive problematiche legate anche al cambiamento climatico ormai imminente.

Dopo diversi giorni di pioggia, le temperature si sono abbassate. Su gran parte dell’Italia, però, il tempo è ancora sereno e l’inverno non ha fatto ufficialmente breccia sulle nostre città.

Ma non si può rimandare l’evento in eterno e secondo gli esperti questo porterà inevitabilmente a un aumento dei contagi. Ma c’è davvero da preoccuparsi, od ormai la pandemia è un ricordo del recente passato?

Covid, i numeri dei contagi aggiornati

Mentre il nuovo Governo abbassa l’attenzione ed elimina quasi interamente le regole anti-Covid, i dati ci dicono che sostanzialmente le cose non sono poi cambiate tanto rispetto a qualche mese fa. Se vi state chiedendo, però, quali sono i nuovi casi, purtroppo il dato non è da conoscere. Il Governo Meloni ha infatti eliminato il bollettino giornalieri e non è possibile quindi sapere quali sono i numeri nazionali relativi ai nuovi contagi. Soltanto le regioni, autonomamente, continuano a tenere traccia dei numeri.

Quel che è positivo è il fatto che risultano zero decessi da Coronavirus nella giornata di ieri, mentre sono in forte calo anche gli ingressi negli ospedali. Tutti numeri che quindi ci fanno capire che la pandemia è effettivamente in forte calo, anche se l’incognita relativa ai contagi rimane. Sul sito del Ministero della Salute è possibile prendere visione del bollettino settimanale, e in questo caso si riferisce alla settimana che va dal 24 al 30 ottobre. Sul sito si legge:

“Cala l’incidenza settimanale a livello nazionale: 283 ogni 100mila abitanti. In diminuzione anche l’Rt pari a 0,95. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva al 2,4% e in area medica al 10,4% mostrano una stabilizzazione rispetto alla settimana precedente senza alcuna congestione delle strutture sanitarie”.

La scelta del Governo

A livello settimanale, quindi, i dati sono confortanti e ci fanno intuire che probabilmente la scelta del Governo è stata al momento sensata.

Ci tornano, però, ancora alla mente i proclami di virologi e medici vari, i quali suggeriscono massima prudenza e avvertono che in inverno le cose potrebbero cambiare. Ora si parla addirittura di triplendemia, ossia una soluzione combinata di tre differenti virus potenziamenti atti a portare tre diverse epidemie. Oltre al Covid, infatti, c’è il rischio di una nuova influenza e di un ulteriore virus denominato Rsv.

Si tratta del Virus respiratorio sinciziale, ossia una variante della bronchiolite e della polmonite infantile. Insomma, un attacco combinato di tre virus sarebbe proprio una mazzata tra capo e collo e scommettiamo che in quel caso anche l’approccio rilassato del nuovo Governo cambierà notevolmente. Ricordiamo, comunque, che al momento la vaccinazione rimane la difesa più forte che abbiamo e gli esperti consigliano ora il vaccino anche per Covid e Influenza, mentre per il virus Rsv non c’è alcun vaccino, ma esiste un farmaco che si chiama palivizumab, il cui nome commerciale è Synagis, che viene somministrato ai lattanti e non può essere invece dato ha chi ha più di due anni.