No, la pandemia di covid-19 non è affatto finita. Lasciata alle spalle la variante Omicron 5, dopo la fiammata di luglio, l’autunno ci regala Centaurus. Vorremmo tanto tornare al 2019, quando non sapevamo neppure che cosa fosse il coronavirus. Sono passati tre anni da allora e le vite di tutti sono cambiate. Un pò le restrizioni subite, i vari lockdown che neppure nei film di fantascienza avevamo visto, e un pò i vari obblighi tra mascherine e green pass, ci hanno fatto diventare tutti più insicuri e fragili.

Nonostante la convivenza forzata con il covid-19, a cui ci stiamo abituando con lentezza, quando sentiamo parlare di nuove varianti covid non possiamo fare a meno che sbuffare e chiederci quando finirà. Da settimane si parla della nuova variante Centaurus, ormai pronta a prendere il posto di Omicron 5. Ora si sa qualcosa in più anche sui sintomi.

Cosa sappiamo sui sintomi della variante Centaurus

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell‘Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, è difficile riconoscere Centaurus da Omicron 5 solo dai sintomi. La buona notizia è che si prevedono ondate più deboli per il futuro. A Repubblica, il noto virologo ha sottolineato che:

“Solo con i sintomi sarà pressoché impossibile distinguere Centaurus da Omicron: i vaccinati e i guariti che hanno parziale protezione è chiaro che tutta la sintomatologia è molto sfumata”

Da queste parole, sembra chiaro che i sintomi della nuova variante Centaurus sono molto simili a quelli di Omicron 5: si va dal mal di gola, naso che cola, febbre, stanchezza, dolori muscolari, cefalea, tosse e in alcuni casi anche la perdita di gusto e olfatto e vertigini o veri e propri svenimenti. Resta da capire quanto è più grave e contagiosa.

Le nuove regole per la quarantena da settembre

Intanto, stanno per arrivare anche le nuove regole riferite alla quarantena. I tecnici e gli esperti del Consiglio superiore di sanità si sono riuniti e se tutto andrà bene, da settembre l’isolamento dovrebbe diventare più morbido, basandosi anche sulle caratteristiche delle varianti e l’andamento dei contagi.

Nella pratica, chi non presenta sintomi potrà usufruire di una quarantena abbreviata. Gli asintomatici dovranno rispettare un periodo di isolamento di 5 giorni e non più di 7 giorni. Al termine dei 5 giorni basterà fare un tampone, che se negativo permetterà di uscire, nel caso contrario si dovrà attendere la negativizzazione.

Un’altra novità, riguarda la riduzione da 21 a 15 giorni del periodo massimo di quarantena. In caso di positività persistente, insomma, si potrà uscire di casa dopo due settimane di isolamento, anche se il tampone risulterà ancora positivo.
La nuove regole sulla quarantena non sono state ancora confermate ma se tutto andrà bene, la decisione finale dovrebbe arrivare entro poco tempo. L’impressione è che il Ministero della Salute voglia ancora valutare i contagi e l’andamento dei prossimi giorni, visto che a breve inizierà anche la scuola. Il futuro, insomma, è ancora da vedere.