
Con la variante Omicron, i viaggi all’interno dell’Ue stanno diventando di nuovo problematici, soprattutto dopo che le mappe europee dell’Ecdc hanno raffigurato un’Europa tutta in zona rosso scuro. Vediamo, allora, come sono cambiate le regole nelle ultime settimane, ricordando che di base per spostarsi verso un paese Ue e che fa parte dello Spazio Schengen serve il Green Pass.
Covid e viaggi Ue, come cambiano le regole in Austria, Bulgaria e Cipro
In Austria per entrare è richiesto un test molecolare tranne per chi ha effettuato la terza dose o la seconda nel caso di Johnson & Johnson. I non vaccinati devono fare la quarantena fino al 31 gennaio. Inoltre, per chi proviene da Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia, considerati paesi a rischio, è obbligatorio fare la quarantena a meno che non abbiano ricevuto il booster.
Per entrare in Bulgaria dal 7 gennaio, è obbligatorio presentare il Green Pass e un test negativo, sopratutto per chi proviene da zone rosse. Per entrare a Cipro, invece, è obbligatorio fare un test PCR prima dell’arrivo e dopo l’arrivo.
Come cambia viaggiare in Danimarca, Portogallo, Svizzera e Svezia con la variante Omicron
Per quanto riguarda la Danimarca, fino al 17 gennaio tutti i viaggiatori devono fare il test PCR o rapido prima della partenza. Anche la Finlandia chiede il tampone sia ai guariti che ai vaccinati fino al 16 gennaio e sono vietati i viaggi ai non vaccinati.
La Grecia fino al 24 gennaio chiede a tutti un tampone fatto non più di 72 ore prima o uno rapido 24 ore prima. Anche per rientrare in Italia è necessario fare un test rapido 24 ore prima o pcr 48 ore prima.
In Portogallo fino al 9 febbraio è obbligatorio fare il tampone prima di entrare, così come in Svezia. Anche la Svizzera chiede ai vaccinati o guariti un Pcr 72 ore prima, rapido 24 ore prima, mentre ai non vaccinati un secondo test PCR a 4 giorni dall’arrivo.