Nelle ultime settimane i contagi covid-19 sono calati e per questo si sono allentate tutte le precauzioni. Ormai si sta cercando di tornare alla vita normale, le persone non indossano più la mascherina, e anche se le varianti covid-19 sono in agguato il timore rispetto al passato è sicuramente diminuito. Oltretutto, il governo dovrebbe anche annunciare la nuova quarantena, che prevede il ritorno al lavoro dopo 5 giorni per chi è asintomatico senza dover fare il tampone ma con l’obbligo di indossare mascherina.

Il covid-19, però, è ancora all’orizzonte.

Nelle ultime ore, si parla della nuova sottovariante BE9, individuata in Brasile. Di recente, il timore maggiore riguarda la nuova variante Cerberus, figlia di Omicron 2. Si pensava che tra novembre e dicembre sarebbe stata dominante prendendo il posto di Omicron 5. Gli ultimi dati confermano che questa sottovariante è sempre più diffusa ma gli esperti non sembrano troppo preoccupati.

Covid-19, allarme per la nuova sottovariante BEV 9, in arrivo dal Brasile

A creare più agitazione, invece, è la nuova sottovariante BE9, individuata in Brasile, che nel giro di 24 ore ha fatto 5mila positivi. Si parla di un aumento del 77% in pochissimi giorni. Questo dimostrerebbe che questa variante potrebbe essere altamente diffusiva e quindi in grado di creare molti contagi. La sottovariante di Omicron è stata scoperta in Brasile ed individuata nello Stato di Amazonas da parte degli scienziati dell’Istituto Fiocruz. Dopo alcune analisi, si è arrivati alla conclusione che si tratta di questa nuova sottovariante, chiamata BE9.

Nel giro di poche settimane infatti, i contagi nella zona di Amazonas sono aumentati a mille al giorno e ora si teme che si possa diffondere non solo in altre parti del Brasile, ma anche in tutto il mondo. Un po ‘ come accaduto con tutte le altre varianti covid-19. Nelle ultime 14 ore, anzi, sono state registrate 5mila infezioni. Ovviamente, la nuova sottovariante BE9 non è ancora arrivata in Italia, ma come è accaduto con Omicron 5, è probabile che prima o poi anche in Europa inizierà a circolare questa sottovariante, soprattutto se è davvero così diffusiva come sembra.

Il 59,2% della popolazione ha gli anticorpi

Intanto, una ricerca pubblicata su PLOS Medicine, grazie al lavoro dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e SeroTracker, è arrivata alla conclusione che almeno un terzo della popolazione mondiale abbia gli anticorpi. Il 59,2% della popolazione ha gli anticorpi riferendosi ai dati di settembre 2021 rispetto al 7,7% di giugno 2020. Questo vorrebbe dire che in un anno e con Omicron molto più contagiosa, la percentuale potrebbe essere ancora più alta. Nelle prossime settimane ne sapremo molto di più a proposito della nuova variante brasiliana, che potrebbe davvero rimescolare le carte in tavola.