Il Reddito di Cittadinanza arriva in Vaticano. Anche Papa Francesco si è espresso in merito al tema del lavoro, sempre molto caldo e attuale, soprattutto da quando si è deciso di togliere il Rdc come lo conosciamo oggi. Dopo il malessere della scorsa settimana, che ha costretto il Papa al ricovero per una polmonite, ora il Pontefice è tornato alle sue attività. Francesco, in particolare, ha espresso le sue preoccupazioni sui temi sociali legati alla questione lavoro.

Pochi giorni fa, infatti, la Caritas aveva presentato una proposta di riforma del Reddito di Cittadinanza, delle nuove misure contro la povertà strettamente legate tra loro.

La Cei, inoltre, aveva anche proposto di convocare gli stati generali dell’immigrazione. La questione, insomma, è urgente e anche la Chiesa ha voluto esprimersi.

Reddito di Cittadinanza, anche Papa Francesco dice la sua 

Durante l’udienza che si è svolta in Vaticano lunedì, il Papa ha commentato alcuni aspetti legati al welfare e al sistema pensionistico. In particolare, ha sottolineato l’importanza di salvaguardarli e renderli accessibili combattendo il lavoro nero e quello precario. Proprio il lavoro nero e la precarietà – ha sottolineato il Papa – creano delle forti ingiustizie. Ecco perché è importante garantire il lavoro a tutti. Francesco si è anche soffermato sul tema della cittadinanza italiana ai cittadini stranieri, che lavorano nel nostro paese e quindi contribuiscono ad alimentare il sistema pensionistico.

Le parole del pontefice non sembrano risuonare nuove. Infatti, solo pochi giorni fa, la Caritas aveva presentato una proposta di riforma del reddito di cittadinanza, più che altro per razionalizzare le misure di contrasto alla povertà. La proposta si riferiva a due misure simili: Assegno sociale per il lavoro e il Reddito di protezione. Il primo è dedicato a chi è senza lavoro ma occupabile e senza nessun aiuto statale da qualche mese, il secondo è invece dedicato alle persone povere.

Combattere il lavoro nero e la precarietà

L’obiettivo, quindi, è quello di correggere alcuni vizi del reddito di cittadinanza.

Secondo la Cei, è importante proprio partire dai poveri, raggiungere prima di tutto quelle persone che si trovano in difficoltà e che non sono state raggiunte da altre misure di aiuto. Il concetto da cui si parte è: unire il contributo economico e i servizi alle persone.

Sempre la Cei, attraverso il card. Augusto Paolo Lojudice, ha lanciato la proposta di convocare gli stati generali dell’immigrazione. Impossibile non considerare il problema migratorio come un’emergenza.
Tornando al Papa, durante un incontro con i dirigenti e dipendenti dell’Inps per celebrare i 125 anni della fondazione, ha sottolineato come la nostra società abbia perso la capacità di guardare al futuro:

“Segni preoccupanti in tal senso sono la crisi ecologica e il debito pubblico che viene caricato sulle spalle dei figli e dei nipoti”

Il Papa ha quindi rivolto tre importanti appelli. Il primo è combattere il lavoro nero, che espone i lavoratori a forme di sfruttamento e ingiustizia sociale. Il secondo si riferisce al non abuso del lavoro precario, che impatta fortemente sulle vite dei giovani. Il terzo e ultimo appello è per promuovere un lavoro dignitoso per tutti. In modo che ogni individuo possa accedere al sistema pensionistico e all’assistenza sanitaria. Queste parole saranno ascoltate?