Cosa deve contenere un buon dentifricio? Quali sono i parametri principali da prendere in considerazione per sceglier il migliore per una igiene orale perfetta? Innanzitutto è necessario verificare l’etichetta per capire se la quantità di fluoro presente è adeguata. Ma in realtà occorre prestare attenzione anche ad altri fattori. Ecco maggiori dettagli in merito.

Guida alla scelta su cosa deve contenere un buon dentifricio

Il dentifricio è un prodotto importante per l’igiene orale. Per preservare la salute dei denti, però, non basta solo il suo impiego.

È importante anche l’igiene alimentare (assunzione zuccheri) e lo stile di vita (il fumo fa male e si rischia lo sviluppo di malattie parodontali). In più programmare visite frequenti dal dentista.
Un buon dentifricio deve contenere una serie di ingredienti principali. Parliamo dei detergenti che mescolano e creano schiuma aiutando le rimozione dei depositi superficiali e degli aromatizzanti ed edulcoranti. Questi intervengono sul gusto/sapore del dentifricio. Inoltre, le sostanze abrasive sono importanti per rimuovere sia le macchie superficiali dai denti che i residui di cibo. I coloranti lo rendono migliore agli occhi di chi lo consuma e il fluoro è il parametro più importante. Il motivo è che protegge dalle carie riducendo il processo di demineralizzazione dei denti rendendo questi ultimi maggiormente protetti dall’attacco della carie.

Prima di acquistare il dentifricio al supermercato, quindi, sarà necessario controllare con attenzione l’etichetta e soprattutto il contenuto di fluoro. La quantità adeguata dovrà essere intorno ai 1450 ppm (parti per milione) o comunque in un range tra i 1000 ed i 1500. Non bisognerà poi guardare al prezzo in quanto esso non determinerà la qualità. Nell’ultimo test effettuato da Altroconsumo, ad esempio, figura tra i migliori dentifrici anche quello Conad Protezione completa che costa solo 89 centesimi (il formato da 75 ml).

I vari tipi di dentifricio: i migliori cosa devono contenere?

Esistono diversi tipi di dentifricio.

Ci sono quelli al fluoro e i dentifrici anticarie che tra gli ingredienti principali hanno il fluoro. Tale minerale insieme ai relativi sali mineralizzano, come detto, lo smalto dei denti e hanno un’azione antibatterica prevenendo la formazione della carie. Il fluoro non è aggiunto ma si trova nel dentifricio sotto forma di sali solubili come ad esempio il floruro stannoso, potassico e sodico.
Ci sono poi i dentifrici antiplacca che devono contenere delle sostanze con azione antibatterica diretta e indiretta per prevenire accumulo di placca. Tra queste c’è il cloruro di sodio che stimola la produzione di saliva ma anche lo iodio che ha azione antibatterica. Inoltre sali di metalli come l’alluminio (che forma una pellicola protettiva sul cavo orale) e lo stagno.

Dentifricio: i diversi tipi cosa devono contenere

Troviamo inoltre i dentifrici a base di idrossiapatite che è una componente naturale di denti/ossa che produce una barriera contro le carie, il tartaro e l’ipersensibilità. E ancora ci sono quelli antisettici che sono antiplacca e contengono sostanze che guariscono o principi attivi ad azione disinfettante diretta. Tali dentifrici, però, devono essere prescritti dal dentista e usati per poco.
Infine ci sono gli antitartaro e quelli sbiancanti. Per i primi l’ingrediente principale sono i pirofosfati che hanno il compito di impedire la precipitazione di sali di calcio. I secondi i detergenti e le microsfere a bassa abrasività. Sono importanti perché rimuovono le pigmentazioni esterne dei denti causate da tartaro, fumo, placca, bevande ed alimenti.
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