Abbiamo deciso di ritornare sull’argomento delle fake news riguardanti il Coronavirus perché la loro unica funzione è destabilizzare una popolazione che è già provata dall’angoscia e dalla privazione di ogni libertà individuale. Dovremmo oramai sapere che la vitamina C non serve contro il Coronavirus (fa tanto bene alla salute, ma non ci preserva dal contagio), che i cibi caldi scaldano il cuore e lo stomaco ma non ci difendono, che le bevande fredde ci dissetano ma niente più, che l’aglio e il sole non servono a nulla.

Detto questo, oggi vogliamo parlare di due fake news conclamate e di due notizie imprecise o distorte: perché non esistono solo le bufale, ma anche le notizie che, dette in un modo, sarebbero anche vere, dette in un altro, diventano praticamente distorsioni della realtà. Insomma, continuiamo la nostra pratica di buon senso, in questi tempi difficili, per i nostri lettori.

Le due fake news del giorno: l’informazione ai tempi del coronavirus

Possiamo dire che sono le bufale del giorno, per quanto concerne il Coronavirus, notizie di cui davvero non abbiamo bisogno:

  1. stanno girando sui social network (e non solo) notizie riguardanti una cura miracolosa per il Covid-19: visto che il virus si installa innanzitutto nella gola, basterebbe per debellarlo fare gargarismi di acqua calda, aceto e sale – si tratta di una fake news (non c’è alcuna pubblicazione scientifica in merito), ma soprattutto sarebbe un gran bel sogno: sconfiggere la più grave epidemia degli ultimi settant’anni con qualche gargarismo, occorre aprire gli occhi e far funzionare la materia grigia,
  2. Conte ha dichiarato che le scuole resteranno chiuse fino al 9 giugno: si tratta di una fake news che sta circolando sui sociali network e nelle famigerate chat di mamme e studenti – è una bufala ben congeniata e probabilmente sviluppata e lanciata da qualche ragazzo mattacchione: è stato infatti preso uno screenshot del Corriere della Sera, manipolato con un po’ di Photoshop e lanciato, si legge che Conte avrebbe acconsentito a mantenere le scuole chiuse fino al 9 giugno; la smentita è arrivata proprio dal sito corriere.
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Notizie imprecise o incerte, semi-bufale insomma: ancora sull’informazione ai tempi del Coronavirus

Le altre due notizie di cui vogliamo parlare non sono in senso stretto fake news ma potrebbero esserlo o potrebbero diventarlo, a causa della manipolazione dell’informazione.

Partiamo dalla notizia incerta: secondo il Financial Times, la Russia starebbe cospirando contro l’Europa immettendo bufale nel continente per destabilizzare la popolazione e, di riflesso, i governi; l’articolo, però, non è corredato dalle giuste fonti (si parla di un non meglio precisato report di nove pagine dell’European External Action Service, agenzia che riunisce i ministeri della Difesa e degli Esteri dei Paesi dell’Unione), ma soprattutto non cita alcun esempio – in questo caso, è una notizia che non può essere né accolta né smentita, ma soprattutto, possiamo dirlo serenamente, per destabilizzarci bastano le nostre fake news quotidiane e made in Italy.

Arriviamo adesso alla notizia che possiamo definire ‘imprecisa’ e ‘denigratoria’. Andiamo con ordine:

  1. all’Ospedale Cardarelli ci sarebbero 249 medici in malattia (o in ferie) perché avrebbero paura di affrontare il coronavirus – la notizia è partita da Ciro Mauro, Direttore del Dipartimento Emergenze del presidio ospedaliero, che parla di ‘operatori sanitari’ (dunque, non solo medici) che si nasconderebbero dietro certificati medici fasulli,
  2. la notizia è stata rilanciata su tutti i siti di informazione per i quali, però, i 249 sono diventati tutti medici, mentre sono soltanto 33 e gli altri sono ‘operatori sanitari’ che svolgono altre tipologie di funzioni – la Direzione Sanitaria ha parlato espressamente di bufala,
  3. il problema – ed è per questo che il problema è la mancanza di deontologia da parte di molti giornalisti – al Cardarelli ci sono (purtroppo) molti medici positivi al Coronavirus, a causa di una cena recente con colleghi del Nord, e molti ‘operatori sanitari’ sono stati contagiati e
  4. questo non esclude che qualcuno in ottima salute ne abbia potuto approfittare, ma il modo con cui è stata lanciata la notizia distrugge ogni deontologia giornalistica.

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