Il sindacalista Aboubakar Soumahoro, a nome della “Campagna Braccianti”, con una petizione su Change.org, si rivolge al presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Siamo lavoratori della terra, siamo raccoglitori del cibo, siamo operai della filiera agricola. Da troppo tempo, la nostra vita viene rubata dall’avidità. Da troppo tempo, la nostra esistenza viene schiacciata dallo sfruttamento”. No, l’epidemia di Covid 19 non ferma la lotta per i diritti dei braccianti.

Infatti Soumahoro scrive: “Oggi la lunga notte dell’ingiustizia deve calare, oggi, l’alba del giorno luminoso dell’alleanza tra i braccianti sfruttati, i contadini/agricoltori schiacciati e i consumatori deve sorgere”.

Le richieste dei braccianti sono quattro:

1. Un salario dignitoso con “Uguale Lavoro Uguale Salario”, per tutti noi, indipendentemente dalla provenienza geografica, per emanciparci dalla precarietà lavorativa,
2. Una regolarizzazione per uscire dall’invisibilità esistenziale,
3. Una possibilità di usufruire di alloggi decorosi per affrancarci dalla vulnerabilità sociale,
4. Un codice etico pubblico per garantire ai consumatori un cibo sano e per tutelare nostro lavoro e quello dei contadini/agricoltori

La sicurezza sanitaria e la regolarizzazione per i braccianti è stata richiesta in questi giorni da diversi esponenti politici. In primis la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova che dice: “Sono al lavoro per dare una risposta di civiltà che non è solo un problema umanitario ma interessa noi perché ne abbiamo bisogno. Dobbiamo ragionare senza ipocrisie. A queste persone dobbiamo concedere i permessi di soggiorno per lavorare in modo regolare già dalla prossima campagna, lasciando perdere le polemiche”.