C’è grande preoccupazione per quello che succederà nei mesi di gennaio e febbraio dopo le riaperture di questi giorni: la pandemia da Coronavirus, in un paese in cui è stata smantellata la sanità pubblica, nonché la concomitanza con il picco dell’influenza stagionale potrebbero causare una terza ondata difficilissima da gestire.

Il discorso di Conte sulle riaperture e il Natale ai tempi del Coronavirus

Ha fatto sicuramente scalpore il discorso di Giuseppe Conte quando, annunciando le riaperture e le questioni connesse ai cenoni di Natale, non ha menzionato il fatto che proprio in quel giorno si era toccato il record massimo di morti in una sola giornata.

L’Italia è il paese che ha avuto i dati peggiori della seconda ondata, il numero di persone decedute (che, ricordiamo, ognuna ha la propria storia, i propri affetti) è altissimo, ma si è optato comunque per le riaperture.

Gino Strada, in un’intervista rilasciata a Lucia Annunziata, ha detto chiaramente: “Vedo un Paese superficiale perché si dimentica che ogni giorno abbiamo centinaia di morti. Questo non viene considerato con il dovuto rispetto e la dovuta attenzione”. I problemi che riguardano l’Italia sono numerosi e il fondatore di Emergency ne ha discusso durante il programma Mezzora in più.

Gino Strada: preoccupazione per gennaio e febbraio e lo smantellamento della sanità pubblica

Il fondatore di Emergency, il chirurgo Gino Strada, chiamato dal governo per risollevare le sorti della sanità calabrese, ha rilasciato un’intervista in cui interviene su una serie di punti riguardanti la pandemia da Coronavirus.

Dopo aver mostrato la sua preoccupazione per quanto potrà accadere tra gennaio e febbraio, a causa delle riaperture, sottolinea come “Non ne usciremo prima di 2-3 anni, la responsabilità di ognuno è fondamentale”.  Si tocca poi la questione vaccini: il problema non è tanto la corsa che si sta facendo, quanto “la competizione sul mercato” perché “sappiamo quanto possa determinare le scelte e i comportamenti sanitari, è un tema non affrontato con la dovuta attenzione”.

Gino Strada si vaccinerà, ha dichiarato a Lucia Annunziata, ma il vero problema è lo smantellamento della sanità pubblica.

Il fondatore di Emergency ricorda che “ci sono stati tagli regolari a ogni Finanziaria, blocco delle assunzioni, chiusura di ospedali, 18 solo in Calabria. Tutto questo mentre c’era una massiccia invasione del privato della sanità”.

La privatizzazione della sanità e la situazione in Calabria

La sanità pubblica dovrebbe essere un bene comune e, come sostiene Gino Strada, e rispetto alla sanità privata “dovrebbero essere rigorosamente divise, non ci dovrebbe essere interazione”. Si tratta di una un settore particolarmente attraente per gli investitori, ma il vero problema è che vengono sottratte risorse alla sanità pubblica e consegnate alla sanità privata: “ogni anno spariscono 25-30 miliardi che dalla sanità pubblica si spostano verso la privata”.

La situazione della regione Calabria, con la quale Emergency sta collaborando, è particolarmente chiara e mostra tutte le contraddizioni della gestione dei soldi pubblici in Italia: “il 70% delle risorse regionali viene speso per la sanità: ma queste risorse vanno tutte nel privato”. In questo modo, la sanità pubblica risulta impoverita e quando si deve affrontare un’emergenza imprevista, tutti i limiti di questa gestione vengono a galla.

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