Da oggi 1 settembre, cambiano e si aggiornano alcune regole relative ai viaggi da e per l’estero con l’entrata in vigore dell’ordinanza del 28 agosto firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Green Pass per i trasporti in Italia

Intanto, dal primo settembre cambiano alcune regole per i trasporti per cui sarà obbligatorio il Green Pass. Come abbiamo già visto, il Certificato Verde sarà obbligatorio per tutti gli autobus interregionali, autobus per servizi di noleggio con conducente, aerei anche nazionali, navi e traghetti per il trasporto interregionale e treni Intercity e Alta Velocità.

Va anche ricordato che per l’uso del Green Pass in Italia basta una dose di vaccino o il test negativo effettuato nelle 48 ore precedenti mentre per i viaggi all’estero è necessario avere due dosi.

Che cosa cambia per i viaggi all’estero

Che cosa cambia, in sostanza, per i viaggi all’estero? Nessun limite per i paesi che fanno parte dell’elenco C, per cui sono permessi tutti gli spostamenti per turismo senza motivo purché in possesso di Green Pass. Di questi paesi fanno parte: Austria, Repubblica Ceca, Romania, Svezia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte), Ungheria, Islanda, Andorra, Principato di Monaco, Grecia, Irlanda, Slovacchia, Slovenia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Germani, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Israele.
Per chi rientra in Italia da uno di questi paesi deve presentare il Green Pass e compilare il Passenger Locator Form PLF. Senza questi documenti scatterà l’isolamento fiduciario per 5 giorni con test molecolare.

Per quanto riguarda i paesi che fanno parte dell’elenco D dunque: Libano, Kosovo, Moldavia, Montenegro, Repubblica di Corea, Repubblica di Macedonia del Nord, Albania, Arabia Saudita, Giappone, Giordania, Azerbaigian, Bosnia ed Erzegovina, Regno Unito e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Armenia, Australia, Brunei, Canada, Emirati Arabi Uniti, Nuova Zelanda, Qatar,Serbia, Singapore, Stati Uniti d’America, Ucraina, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao, il soggiorno è permesso fino al 25 ottobre con l’obbligo di compilare il PLF, presentare il Green Pass, avere un tampone molecolare negativo effettuato nelle 72 ore precedenti e un altro tampone dopo 5 giorni di isolamento dall’arrivo.

Infine l’ingresso in Italia da paesi a rischio in questo momento come Brasile, India, Sri Lanka e Bangladesh sono consentiti solo per motivi di studio, raggiungere il domicilio, l’abitazione o la residenza anagrafica dei figli minori o coniuge o rientro alla propria residenza. In questo caso bisogna presentare oltre al PLF, un tampone negativo, fare un altro tampone all’arrivo e 10 giorni di isolamento.
Per tutti i paesi che fanno parte dell’elenco E non sono ancora ammessi gli spostamenti per turismo ma solo per altri motivi legati a salute, lavoro, urgenza o studio. Sarà sempre obbligatorio presentare il Passenger Locator Form, sottoporsi a tampone.

Per tutti gli altri Paesi dell’elenco E, ossia tutti gli Stati e Territori non espressamente menzionati in altri elenchi, non sono consentiti spostamenti dall’Italia per turismo. Sarà sempre obbligatorio presentare il Passenger Locator Form, sottoporsi a tampone prima di partire, isolarsi per 10 giorni e poi sottoporsi ad un nuovo tampone.

Vedi anche: Green pass obbligatorio dal 1° settembre per treni, aerei e navi: ecco tutte le regole