Si torna a parlare del rischio di contrarre il coronavirus dai cibi surgelati. In Cina sono già stati segnalati dei casi da importazione di surgelati e secondo il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (CCDC) questo potrebbe essere uno dei veicoli più subdoli di contagio.

Contagio tramite i surgelati

In particolare alcuni studi avrebbero fatto leva sulla possibilità di contagio tramite gli imballaggi delle confezioni di surgelati, in quanto il virus potrebbe resistere alle basse temperature.

Lo studio, indicava che le basse temperature delle refrigerazioni, possono contribuire a diffondere il virus ma ancora più importante è la vicinanza tra lavoratori che può contribuire alla diffusione.

Secondo uno studio svolto dall’Università di Singapore, il virus potrebbe sopravvivere sui surgelati fino a tre settimane. Questo spiegherebbe il fatto che in alcune zone della Cina, a Pechino in particolare, dove il virus sembrava sparito, siano ricomparsi dei focolai.

C’è chi frena

A dare una spiegazione ci ha pensato anche il sito della Fod and Drugs Administration (FDA) americana: “Non ci sono prove che il packaging alimentare sia associato alla trasmissione di Covid-19”. Stesso pensiero dell’Oms, che sembra escludere che il virus possa diffondersi tramite i surgelati: “Non c’è motivo di credere che il freddo possa uccidere il nuovo coronavirus o altre malattie è altamente improbabile che Covid-19 possa diffondersi dal cibo o dal suo imballaggio, ma è sempre opportuno lavarsi le mani prima, dopo e durante la manipolazione degli alimenti, maneggiare con cura carne, latte e vegetali crudi per evitarne la contaminazione ed evitare il consumo di prodotti animali crudi o poco cotti”.

Gli esperti, insomma, pensano che le persone non dovrebbero temere il contagio in quanto non ci sono prove che è possibile contagiarsi in questo modo ma resta comunque fondamentale rispettare le regole di igiene base. Nonostante tutto, gli scienziati pensano che il tema andrebbe approfondito.

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