L’alluvione in Emilia Romagna, tra le conseguenze più temibili, porterà anche gravi danni al settore della distruzione e questo potrebbe dire prodotti introvabili e anche altri rincari. La regione sta ancora facendo i conti con le conseguenze dell’alluvione della settimana scorsa. I danni sono ad oggi incalcolabili ma è chiaro che essendo l’Emilia Romagna uno dei maggiori produttori per quanto riguarda allevamenti e coltivazioni, le conseguenze saranno pesanti, con centinaia di aziende allagate e prodotti andati persi. Alcune filiere coprono una percentuale importante del fabbisogno nazionale e quindi il rischio di non trovare pesche, kiwi e altri tipi di frutta o di trovarli a prezzi più alti è da considerare.

Va detto che già prima dell’alluvione, i rincari erano sotto gli occhi di tutti ma ora la situazione potrebbe peggiorare.

Si prevedono ritardi della merce, scaffali non del tutto riforniti e anche prezzi alle stelle

Per adesso la situazione in Emilia Romagna è critica. Le associazioni hanno stimato che fino a 15 milioni di alberi da frutto sono danneggiati e probabilmente bisognerà estirparli. Numeri che potrebbero aumentare col passare dei giorni e la conta dei danni definitiva. Secondo Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, l’alluvione avrebbe distrutto tanti prodotti di stagione:

“come pere, mele, kiwi e vigne, in piena fase di maturazione per cui vi sarà una generale diminuzione della qualità e della quantità di frutta e verdura”. Si rischia anche un aumento dei costi. Non è ancora possibile stimare il danno reale causato dalle forti precipitazioni ma sull’intera filiera e a livello nazionale ci aspettiamo nelle prossime settimane un vero terremoto”

Per le aziende interessate, quindi, non sarà facile ripartire, infatti a rischio ci sono anche posti di lavoro e bisognerà vedere quanto tempo servirà per la manutenzione delle piante e quali tipi di investimenti.
Le prossime settimane saranno quelle più dure nei supermercati.

Si prevedono ritardi della merce, scaffali non del tutto riforniti e anche prezzi alle stelle dopo i rincari del 7,6% antecedenti all’alluvione.

Conseguenze alluvione in Emilia Romagna: nuovi aumenti dei prezzi e prodotti introvabili

In più c’è persino il rischio di veder sparire prodotti tipici come l’albicocca di Imola, la fragola di Romagna e la ciliegia di Cesena. Secondo Coldiretti, infatti, solo in Romagna si produce più del 20% di albicocche e del 10% di pesche, con tantissime aziende finite sott’acqua. Secondo il presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini, Carlo Carli:
si parla di danni fino a 1,5 miliardi. Bisogna sapere per reimpiantare un frutteto servono fino a 50mila euro a ettaro e fino a 5 anni per tornare alla piena produzione.”
Danni enormi riguardano anche i campi di grano, la cui produzione per il 2023 si attesta sui 400 milioni di chili in meno. Come spiega Coldiretti, la situazione resta grave anche per gli allevamenti con oltre 250mila animali da salvare tra bovini, maiali, pecore e capre allevati.

Insomma, la situazione è davvero drammatica e i rincari, che hanno già impoverito le famiglie, dalle prossime settimane potrebbero peggiorare e prodotti saranno introvabili a causa dell’alluvione che ha scosso l’Emilia Romagna.
Nel frattempo, anche per questa settimana le piogge non lasceranno del tutto l’Italia e tra giovedì e venerdì dovrebbe arrivare un’altra leggera fase di maltempo ma molto meno pesante rispetto a quella della settimana scorsa. Poi dai primi di giugno, si prevede una bolla africana.