Corre la variante Omicron 5, che sta facendo salire di nuovo i contagi covid, sale nuovamente l’incidenza sopra i 500 in 8 regioni. Ovvero in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto. Il valore più alto è quello della Sardegna. A dirlo sono gli ultimi dati dell’ISS che fotografano una situazione mutata rispetto a qualche settimana fa. L’incidenza dei casi pari 504 per 100mila abitanti è aumentata del 62% rispetto ad una settimana fa. Secondo l’Iss sono anche in aumento i positivi trovati attraverso i sintomi, 45% contro 44%.

Variante Omicron 5 è impennata dei casi in una settimana

A fare chiarezza sulla variante Omicron e il nuovo rialzo dei contagi è Ilaria Capua, direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, che al Corriere della Sera ha detto:

“Il Sars-CoV-2 non scomparirà né durante né dopo l’estate. E’ un virus all’inizio della sua corsa verso l’endemizzazione, è all’inizio di un macrociclo che durerà anni e anni, di sicuro decenni, ma io credo addirittura secoli. D’altronde il morbillo, anche lui figlio di uno spillover, è qui che ci fa compagnia da oltre duemila anni. Mettiamoci l’anima in pace perché l’inizio del macrociclo evolutivo di questo virus è agli albori e la cosiddetta nuova normalità non sarà mai come prima della pandemia”.

Aumentano le reinfezioni, timore per casi sottostimati e invito ad usare le mascherine

Di recente anche il virologo Pregliasco si è espresso sulla nuova ondata causata dalla variante Omicron, il cui picco è previsto a fine luglio. Secondo la fondazione Gimbe i nuovi casi sono 255.442 contro i 160.751 della scorsa settimana. Aumentano le persone con sintomi, 4.803 contro i 4.199 della scorsa settimana, anche se calano i decessi, 337 contro i 416 della scorsa settimana.

Aumentano anche le persone che si reinfettano ma Gimbe avverte che il problema maggiore è relativo alle persone che non si vaccinano.

Questa settimana hanno fatto la prima dose solo 2.981 persone mentre sarebbero vaccinabili almeno 4 milioni di persone senza una dose. Mancano anche all’appello 3 milioni di persone senza la terza dose. Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta:

“Invitiamo alla cautela per almeno tre ragioni: il numero dei positivi è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te, è impossibile stimare l’entità di questa risalita d’inizio estate e i tempi per raggiungere il picco e lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa. Perciò è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto”.