Il prossimo 25 settembre si voterà per le elezioni politiche con due novità molto importanti. I parlamentari ridotti del 30% e la scomparsa del limite di età per votare al Senato. Intanto, a poco più di un mese dal voto, gli ultimi sondaggi elaborati da Bimedia comunicano che la coalizione di centrodestra otterrebbe tra il 45 ed il 48% dei voti e quindi la maggioranza sia al Senato che alla Camera. Ovviamente la parola finale spetterà agli italiani ma tutti i sondaggi danno in vantaggio il Centrodestra.


La legge elettorale con la quale si voterà è il Rosatellum per cui l’Italia sarà divisa in collegi all’interno dei quali i partiti e le coalizioni presenteranno liste con i propri candidati. Nei collegi plurinominali c’è il proporzionale dove ogni partito o colazione presenta una lista di candidati e ha seggi in base ai voti che ottiene. Deve però superare il 3% che è la soglia di sbarramento (partiti) o il 10% (coalizione). Così sono assegnati 392 seggi per la Camera e 122 per il Senato. Il 37% restante dei parlamentari è scelto mediante i collegi uninominali e infine ci sono i 12 collegi che appartengono alla Circoscrizione estera dove sono scelti 8 deputati e 4 senatori.

Elezioni politiche 25 settembre: come si vota

Quando l’elettore si reca alle urne riceve due schede uguali: una però è di colore rosa e l’altra gialla. La prima è per la Camera mentre l’altra è per il Senato. Il cittadino quindi deve votare, ma come? In primis può tracciare un segno (una x) sul nome del candidato uninominale che si presenta con il partito o con la coalizione. Il voto va così al candidato e alla lista alla quale è collegato.
L’elettore può anche mettere una X sul candidato uninominale collegato a più liste facenti parte della medesima coalizione. In questo caso il voto è ripartito tra le liste in proporzione ai voti ottenuti da queste ultime nel collegio.

Si può poi anche scrivere il nome del candidato del collegio uninominale e barrare la lista. In questo modo il voto va al candidato, alla lista e ai candidati plurinominali. Infine si può mettere una doppia X sul contrassegno della lista e i candidati nel collegio plurinominale della medesima lista. Il voto è così valido per la lista e per il candidato uninominale.
Per le prossime elezioni politiche del 25 settembre non vale però il voto disgiunto. Significa che non si può mettere la X sul nome di un candidato uninominale e poi sul contrassegno della lista non collegato ad essa. Inoltre non è possibile nemmeno esprimere una preferenza specifica per i candidati proporzionali i cui nomi si trovano vicino al simbolo della lista. Questi infatti sono bloccati in quanto la loro elezione è in ordine di presentazione.
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