Ieri sera è andata in onda una nuova inchiesta di Presadiretta, il programma su Rai 3 condotto da Riccardo Iacona. Dopo la lunga intervista a Vladimir Milov, il consigliere di Aleksej Naval’nyj si è focalizzata l’attenzione sull’Ucraina. Esattamente del perché stia riuscendo a tenere testa alla Russia Nel teatro di guerra, infatti, non ci sono solo russi ed ucraini ma è presente anche l’Occidente. Ma in che modo e con quali strumenti/armi? Ecco maggiori dettagli in merito.

Inchiesta Presadiretta: perché l’Ucraina sta riuscendo a bloccare la Russia?

L’inchiesta di ieri di Presadiretta  ha spiegato il perché l’esercito ucraino, sconfitto dai separatisti nel 2014, tiene testa alla Russia.

Importante a tale fine è il rapporto stilato dal congresso degli Stati Uniti. In esso si legge che dal 2012 ad oggi (2022) gli Stati Uniti d’America hanno speso 3 miliardi di dollari per armare e addestrare l’esercito ucraino. In più dal 2015 gli istruttori americani hanno fornito formazioni, tutoraggio e dottrina militare. Secondo il documento americano, infatti, le spese di Washington sono quasi decuplicate dal 2015 (dal grafico si nota che passano da 47 a 415). Esse comprendono armamenti e sistemi elettronici sempre più sofisticati.

Più nel dettaglio si parla esattamente di fucili da cecchino, lanciarazzi anticarro, radar anti-artiglieria e apparecchiature per la guerra elettronica. In più sistemi di analisi di immagini satellitari, sistemi di controllo aerei anti droni e sistemi di sorveglianza aerea. E ancora figurano javelins (armi anticarro portatili), stinger Missili anti-terra) ed elicotteri Mi-17.
Non è un segreto che l’esercito ucraino negli ultimi anni si sia modernizzato. James Mattis, segretario di stato americano del governo Trump, nel 2017 a Kiev diceva infatti di apprezzare molto il rimodernamento delle forze armate secondo gli standard della Nato.

In realtà l’integrazione tra le forze militari Nato ed ucraine va avanti da più di vent’anni, come spiega l’inchiesta di Presadiretta.

Nella la base militare di Yaroviv, quella bombardata di recente dai russi (13 marzo), infatti ogni anno si svolgevano azioni di addestramento Rapid Trident. Con esse il personale della Nato addestrava fino a 6000 militari alla volta ad usare armamenti e le tattiche dell’alleanza.
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