Quali sono le città più care d’Italia per il prezzo dell’energia? Ormai si parla solo di rincari e non è un segreto. Ogni volta che arriva la bolletta è sempre un dramma. Ad ottobre 2022 l’aumento del prezzo dell’energia ha raggiunto un valore pari al 135% su base nazionale. Una crescita che ha contribuito a una maxi stangata per ogni famiglia italiana, nell’ordine di 1.820 euro in un anno. L’Associazione nazionale consumatori, sulla base dei dati Istat, ha stilato una doppia classifica: nella prima vi sono le città dove i rincari sono stati maggiori, nella seconda compaiono invece le città più virtuose.

Per darvi solo una prima anticipazione, nelle due città (entrambe in Umbria) dove il prezzo dell’energia è cresciuto di più, si sono registrati aumenti superiori al 160%. Al contrario, la città dove i prezzi di energia elettrica, gas e altri combustibili sono cresciuti di meno ha contenuto l’aumento al di sotto del 100%. Ma vediamo insieme quali sono le città più tartassate, e quali invece hanno risentito meno (si fa per dire) dei rincari.

Caro energia: la classifica delle città italiane dove il prezzo dell’energia è cresciuto di più

-Perugia: rincaro del 163,8%
-Terni: rincaro del 160,7%
-Teramo: rincaro del 152,2%
-Bologna: rincaro del 151,7%
-Lodi: rincaro del 151,2%
-Alessandria: rincaro del 151%
-Massa-Carrara: rincaro del 150,3%
-Vercelli: rincaro del 148,5%
-Biella: rincaro del 148,3%
-Imperia: rincaro del 148,1%
-Pescara: rincaro del 147,9%
-Genova: rincaro del 147,8%
-La Spezia: rincaro del 147,8%
-Milano: rincaro del 147,7%
-Siena: rincaro del 147,6%
-Pistoia: rincaro del 147,2%
-Campobasso: rincaro del 146,9%
-Lecco: rincaro del 146,8%
-Firenze: rincaro del 146,7%
-Cuneo: rincaro del 146,6%
-Arezzo: rincaro del 146,5%.

Umbria maglia nera della classifica dell’Associazione nazionale consumatori, con Perugia e Terni in prima e seconda posizione. Le due città umbre sono le uniche ad aver registrato un rincaro superiore al 160% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ottobre 2021). Non va meglio comunque né a Teramo né a Bologna, al terzo e al quarto posto, con aumenti superiori al 150%.

Lo stesso discorso vale anche per Massa-Carrara, Alessandria e Lodi. Anche qui, i rincari sono superiori al 150%, un aumento dunque simile a quanto registrato nei due centri Umbria.

La classifica delle città dove il prezzo dell’energia è salito meno

-Potenza: rincaro del 96,1%
-Aosta: rincaro del 98,3%
-Napoli: rincaro del 108,3%
-Benevento: rincaro del 109,4%
-Caserta: rincaro del 110,2%
-Catanzaro: rincaro del 115,6%
-Reggio Calabria: rincaro del 115,8%
-Gorizia: rincaro del 116,4%
-Avellino: rincaro del 116,8%
-Cosenza: rincaro del 118,9%
-Sassari: rincaro del 120,4%
-Pordenone: rincaro del 121,4%
-Verona: rincaro del 121,9%
-Udine: rincaro del 122,0%
-Rovigo: rincaro del 122,0%
-Venezia: rincaro del 122,1%
-Trieste: rincaro del 122,2%.

Nonostante la classifica menzioni soltanto le città più virtuose, la situazione rimane piuttosto critica. A partire da Potenza, che pur essendo in prima posizione vede comunque i prezzi delle bollette schizzare del 96% rispetto a ottobre 2021. Sotto il 100% anche Aosta, con un rincaro nell’ordine del 98%, che gli vale il secondo posto in classifica. Terza, a sorpresa, Napoli, con il 108,3%.