In questi giorni si parla insistentemente di Chikungunya, la malattia virale trasmessa dalle zanzare che ha colpito prima 3 persone ad Anzio e poi altre 4 persone a Roma. Nelle ultime ore il Sistema regionale sorveglianza malattie infettive ha aggiornato la lista dei malati salita a 13 persone, tanto che il ministro Lorenzin ha dichiarato che “C’è molta attenzione sulla Chikungunya”. Considerando l’area ristretta in cui si sono verificati i casi, la Asl Roma 2 ha comunicato di aver chiesto al Comune di procedere ad un piano straordinario di disinfestazione.

In queste ore si è deciso anche di sospendere le donazioni di sangue a scopo precauzionale, decisione che sembra quasi dovuta con l’aumento dei casi. Nello stesso tempo in tanti si interrogano su cosa sia la Chikungunya, una malattia certamente poco nota ai più.

La febbre virale o febbre spaccaossa trasmessa dalle zanzare

La Chikungunya è una malattia virale trasmessa da zanzare infette della specie Aedes (Aedes aegypti e Aedes albopictus, la zanzara tigre) lo stesso genere di zanzare che trasmettono altre malattie più note come la febbre gialla e la dengue nel primo caso e che si trovano nelle zone rurali. Il virus fa parte della famiglia delle “togaviridae”, del genere degli “alphavirus. La prima epidemia conosciuta di Chikungunya risale al 1952 in Tanzania seguita poi da altre sempre in Africa e in Asia. Nel 2017 si segnalarono dei casi isolati in Emilia Romagna.

La Chikungunya è una malattia con bassa mortalità, che si aggira intorno allo 0,4%, però può provocare una sintomatologia molto acuta e fastidiosa. Si presenta come una sorta di influenza ma con sintomi più accentuati: febbre alta, brividi, forte mal di testa, vomito e nausea, importanti dolori alle articolazioni, quest’ultimo sintomo principe della malattia che causa, appunto, una dolorabilità molto forte alle giunture tanto da rendere difficoltoso muoversi . Inoltre, in alcuni casi si può presentare un esantema maculopapulare pruriginoso.

I sintomi vanno avanti per qualche giorno e si risolvono da soli ma il dolore alle ossa può rimanere per molte settimane o addirittura mesi. L’incubazione di questa malattia, invece, è di 3-12 giorni. I pericoli maggiori sono per gli anziani o per i bambini, anche se rari.

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