Quali sono le più belle chiese rupestri d’Italia e soprattutto cosa sono? Ebbene, quando si parla di chiese rupestri non si può non pensare a quelle che si trovano nel territorio di Matera nei dintorni dei Sassi. Esse, fondate principalmente nell’Alto MedioEvo, non sono altro che edifici scavati nella roccia. Alcune chiese, poi, contengono anche degli affreschi e degli elementi scultorei che oltre alla funzione decorativa spingevano alla preghiera.
Ecco quali sono le chiese rupestri più belle d’Italia
Le chiese rupestri nei dintorni dei Sassi di Matera sono sicuramente le più conosciute.
Una grotta di tipo rupestre chiamata “Grotta dell’Angelo” o “Grotta di San Michele Arcangelo” si trova invece a Sant’Angelo a Fasanella in provincia di Salerno. In tale luogo nell’undicesimo secolo si insediò una comunità religiosa che apparteneva all’ordine dei Benedettini. All’interno di essa si trovano una cappella, delle sculture, degli affreschi del trecento, un pozzo e una statua in marmo di San Michele Arcangelo. Si trovano inoltre le spoglie mortali dell’abate Francesco Carocciolo.
Chiese rupestri tra le più belle d’Italia
Nel Lazio c’è invece esattamente ad Ischia di Castro in provincia di Viterbo una chiesa rupestre posta quasi a strapiombo su di un dirupo.
In Lombardia, esattamente a Sant’Omobono Terme in provincia di Bergamo c’è la grotta della Madonna della Cornabusa. Essa è di sicuro il santuario rupestre più caratteristico di tutto il bergamasco. È famosa ovunque per le narrazioni di apparizioni della Madonna e per gli eventi straordinari che si sono avvicendati nel corso dei secoli. La Madonna che si venera è una piccola statuetta di legno che misura appena 80 centimetri di altezza e che fu scolpita intorno al quindicesimo secondo.
Infine menzioniamo la chiesa di San Nicola che è definita dagli studiosi la “Cappella Sistina” delle chiese rupestri e si trova a Mottola in provincia di Taranto. La bellezza dei suoi affreschi è disarmante e poi può essere considerata una vera e propria pinacoteca dell’arte sacra pugliese. Testimonia, infatti, i vari influssi teologici ed artistici sia orientali che latini. Si trova sul ciglio della gravinetta e si può accedere ad essa mediante delle scale ricavate nella roccia.
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