E anche questa è fatta. Lorenzo Fontana è il nuovo presidente della Camera. L’elezione del vicesegretario responsabile esteri della Lega è arrivata a distanza di 24 ore dalla nomina di Ignazio La Russa a presidente del Senato. Fontana è ritenuto dai suoi avversari politici come la figura di maggior rilievo dell’ala radicale del Carroccio, nonché molto vicino al segretario Matteo Salvini. Tradizionalista e ultraconservatore, negli ultimi anni si è spesso distinto per la sua posizione contrario alle unioni civili e all’aborto.

Per via delle sue idee, nella stessa giornata che l’ha visto occupare la seduta più importante di Montecitorio, Fontana è stato criticato aspramente dal Partito democratico.

In aula i dem hanno sbandiera uno striscione choc contro il nuovo presidente della Camera: “No a un presidente omofobo e pro-Putin”. E come accaduto ieri con la lite tra La Russa e Berlusconi, il video ha già fato il giro del web.

 

La carriera politica di Lorenzo Fontana

Nel suo primo discorso da presidente della Camera, Lorenzo Fontana ha espresso la sua profonda gratitudine a Umberto Bossi, senza il quale non avrebbe mai iniziato la sua carriera politica, come ha ricordato in parlamento il nuovo numero uno di Montecitorio. Nato a Verona il 10 aprile 1980, dopo una laurea in Scienze politiche e in Storia della civiltà cristiana, viene eletto consigliere comunale della sua città natale. Nel 2009, all’età di 29 anni, viene eletto al Parlamento europeo. Un incarico che gli consente di farsi strada anche nella Lega per viene nominato capodelegazione.

Cinque anni più tardi viene confermato al Parlamento europeo per la rinuncia dell’allora sindaco di Verona Flavio Tosi, in quegli anni ancora leghista. All’inizio del 2016 diventa vicesegretario della Lega, quindi un anno più tardi è vicesindaco di Verona.

Una carriera politica in ascesa la sua, tanto che nel 2018 entra in Parlamento grazie ai voti presi nella Circoscrizione Veneto. Nel governo Conte I è ministro per la Famiglia e la disabilità, incarico che lascia ad Alessandra Locatelli per diventare ministro degli Affari Europei.

Le sue idee

Lo striscione sventolato in aula da alcuni esponenti del Partito democratico all’indirizzo del nuovo presidente della Camera fa riferimento alle idee manifestate fin dall’inizio della sua carriera politica nella Lega. In particolare, il vicesegretario del Carroccio non ha mai tenuto nascosta le sue posizioni antiaborto, contro le unioni civili e quella che è stata ribattezzata come teoria gender. Nel farlo, ha messo davanti a tutto la sua fede cattolica, da qui anche la ferrea volontà di difendere le radici cristiane del Vecchio Continente. Insomma, il nuovo governo Meloni non sta iniziando davvero