L’attesa sta per finire e bisogna dirlo. Gli italiani stressati dal caro vita e dalla situazione attuale non aspettano altro. Le sfide che il nuovo Governo dovrà affrontare sono tante e alcune sembrano davvero questione di vita e di morte. Tra poco più di una settimana il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe dare il via alle consultazioni. Un passaggio formale che, al 99,9 per cento, porterà il capo dello Stato ad affidare l’incarico di costruire un nuovo governo a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e della coalizione di centrodestra.

Una volta che Meloni diventerà premier, scatteranno i fatidici primi 100 giorni di governo, che indirizzeranno in un modo o nell’altro la linea dell’esecutivo. Ecco quali sono i provvedimenti che la premier Meloni e la sua squadra di ministri prenderanno nei prossimi mesi.

Primi 100 giorni del governo Meloni: le misure del nuovo esecutivo

L’esecutivo Meloni, nei suoi primi 100 giorni di governo, dovrà affrontare diverse importanti sfide. Prima fra tutte il caro bollette, per il quale l’idea è di licenziare il quarto decreto Aiuti e mettere mano con una norma nazionale il disaccoppiamento dell’energia da fonti rinnovabili dal prezzo del gas. Per il nuovo decreto Aiuti saranno stanziati quasi 5 miliardi di euro per il mese di dicembre, mentre da gennaio a marzo del prossimo anno i fondi arriveranno fino a 15 miliardi.

I fondi invece per disaccoppiamento dell’energia che proviene da fonti rinnovabili dal prezzo del gas arriveranno invece dai 20 miliardi. Che, inoltre, non sono ancora stati spesi dei fondi strutturali dell’Unione europea. A proporlo è il numero uno di Noi con l’Italia, la formazione politica che insieme a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia compone la coalizione di centrodestra.

Gli altri provvedimenti

Un’altra misura per contrastare il caro bollette ha per oggetto la cosiddetta tregua fiscale.

A presentare il possibile provvedimento dei 100 primi giorni del governo Meloni è stato Maurizio Leo, responsabile del Dipartimento di Economia del partito Fratelli d’Italia. In un’intervista al Corriere della Sera, l’economista in quota FdI ha proposto una tregua fiscale per le cartelle dai 1.000 ai 3.500 euro. Così facendo, secondo la riflessione di Leo, il nuovo esecutivo si garantirebbe un gettito immediato per finanziare quelle che vengono definite spese una tantum. Tra cui appunto le misure di contrasto per il caro bollette.

Rimane infine il taglio alle tasse promesso dalla coalizione di centrodestra ai suoi elettori durante la campagna pre-elezioni nel corso degli ultimi mesi. Meloni vorrebbe introdurre il cuneo fiscale, come annunciato in più di un’occasione. Mentre sul piano della flat tax si dovrebbe attuare quella incrementale, che assicura un minore impatto rispetto alle flat tax al 15% e al 23% volute da Lega e Forza Italia.