Sembra davvero non avere confini l’intelligenza artificiale di ChatGPT, soprattutto nella versione GPT-4, la variante aggiornata del software. In attesa che un nuovo dibattito filosofico si apra e ci spieghi se realmente un giorno le macchine con questi speciali algoritmi saranno in grado di sviluppare un’intelligenza simile agli umani, vediamo quali sono le cose che si possono fare in questo momento.

ChatGPT, la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale

Con ChatGPT si possono fare addirittura soldi, sebbene l’esperimento fin qui fatto sia solo teorico.

Ma potrà mai eguagliare l’intelligenza dell’uomo? La coscienza, la razionalità che mitiga l’istinto, ma che comunque lo presuppone. Sono qualità umane, (forse) troppo umane che non saranno mai raggiunte da una macchina. Lasciamo però ai filosofi tale dibattito e concentriamoci su quelle che sono le attuali potenzialità messe già in pratica dal software OpenAi. Quali sono le cose che si possono già fare? Innanzitutto è possibile creare testi molto più lunghi, essendo stato portato il limite delle parole da 25 mila, mentre prima si fermava a imputi di circa 2 o 3 mila parole.

In questo modo GPT-4 può offrirci una sintesi del testo inserito. Si tratta di una funzione davvero molto interessante che può fornirci grande aiuto per ricerche e studi. Le descrizioni di ChatGPT non si limitano solo ad elaborare testi, ma anche immagini. Inserendo delle foto come input sarà quindi possibile avere una descrizione testuale dell’immagine inviata. Ma quali sono all’atto pratico le funzionalità che è possibile utilizzare con il software? Facciamo il punto della situazione.

Dove utilizzare l’IA?

Uno dei campi nel quale è senza dubbio più utilizzato è quello dell’istruzione. Non solo lezioni per studenti basate su testi da riassumere, ma anche veri e propri tutor linguistici, come il caso dell’azienda DuoLinguo, la quale ha offerto un servizio didattico ai suoi abbonati, il quale permette di fare pratica con l’intelligenza artificiale.

Altro esempio di applicazione di ChatGPT è quello di Morgan Stanley, una società di servizi finanziari, la quale usa un algoritmo interno basato su GPT-4 per offrire assistenza ai propri consulenti. Quello degli assistenti virtuali è diventato il campo più battuto quindi, grazie all’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAi.

Anche l’inclusività ne sta traendo giovamento. L’azienda danese Be My Eyes ha creato un’app in grado di risolvere i problemi quotidiani dei non vedenti. Il servizio permette alle persone con disabilità di avere un rapporto più facile con il mondo digitale, ad esempio effettuando shopping online. Infine, un altro campo che sta trovando giovamento dall’IA è quello della polizia sul web. Grazie a ChatGPT infatti è possibile setacciare il web e trovare contenuti inappropriati. Naturalmente, lo stesso servizio risulta essere perfetto per i moderatori dei social, i quali potranno controllare i post con maggiore facilità.