Dopo l’incontro tra governo e sindacati per trovare una soluzione allo stop cessione del credito e sconto in fattura deciso dal governo stesso, si è tenuto ieri, 22 febbraio 2023, un secondo round. Un tavolo tecnico presso il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF), presieduto dal viceministro Maurizio Leo.

Erano presenti anche le associazioni Abi, Ance, Confedilizia, Confindustria, Confapi, Alleanza Cooperative italiane, Confartigianato, Cna, Confimi, Rete professioni tecniche, Casartigiani, Confcommercio, Confassociazioni e UPPI.

Al centro della discussione le misure approvate con il decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023.

Un provvedimento che ha dichiarato lo stop alla possibilità di opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito nel campo dei bonus edilizi.

Uno stop NON annunciato ma deciso all’improvviso, lasciando increduli proprietari di casa, imprese e altri operatori coinvolti. Un decreto che ha subito avuto le reazioni delle parti.

Il decreto stop cessione del credito e sconto

Il testo come licenziato dal Consiglio dei Ministri, prevede che dal 17 febbraio 2023 non c’è più l’opzione per lo sconto in fattura o cessione del credito per i bonus casa. L’unica strada percorribile resta quella detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi in più anni.

Lo stesso decreto, tuttavia, salva alcune ipotesi. E’, infatti, detto che ci sarà ancora chance per le due opzioni per quei lavori che, soggetti a titolo abilitativo (CILA, CILAS, ecc.) hanno quest’ultimo titolo con data di presentazione entro il 16 febbraio 2023.

A fronte di lavori in edilizia libera (quindi, non soggetto a nessun titolo abilitativo), l’opzione per lo sconto in fattura e cessione del credito è ancora ammessa se i lavori sono iniziati con data anteriore al 16 febbraio 2023.

Infine, se trattasi di lavori su parti comuni del condominio, oltre alla data di presentazione del titolo abilitativo o dell’inizio lavori (se in edilizia libera), bisogna guardare anche la data della delibera di approvazione degli interventi, la quale deve essere anch’essa prima del 16 febbraio 2023.

Per tutti gli altri casi con non rientrano nella predette eccezioni, quindi, dal 17 febbraio 2023 niente più sconto o cessione.

Il secondo incontro al MEF

A seguito delle reazioni al provvedimento, il governo si è successivamente mostrato aperto a trovare qualche soluzione transitoria a questo stop immediato. Il tavolo tecnico tenutosi al MEF, come si legge nel Comunicato stampa n. 29 del 22 febbraio 2023

è stata occasione per proseguire in un clima propositivo il confronto tra governo e associazioni di categoria sulle possibili soluzioni, già emerse nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi a Palazzo Chigi, per sbloccare i crediti fiscali rimasti incagliati. Sul tavolo anche le proposte per gestire alcuni effetti legati al periodo transitorio di applicazione tra la precedente e la nuova normativa, nonché quelle relative a determinati settori come il sismabonus e l’edilizia popolare.

A questo incontro ne seguirà un altro, ma il comunicato per adesso non elenca nel dettaglio le varie proposte presentate che saranno oggetto di approfondimento in questo nuovo tavolo che dovrà riunirsi.