Per il professore Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, il rischio di un nuovo lockdown è concreto a causa dei positivi. Se si continuerà con queste regole, infatti, l’Italia tra un mese potrebbe fermarsi.

Rischio nuovo lockdown per Bassetti

Matteo Bassetti è convinto che se si continuerà con le attuali regole per contrastare il Covid-19 si rischierà un lockdown vero e proprio. Oggi per ogni persona positiva, 50 devono restare a casa per evitare la diffusione del virus.

Così però si rischia che l’Italia tra 1 mese si fermi. Se si continuerà a fare tamponi a tutti anche a chi non ha sintomi o magari a chi ha un raffreddore potrebbe succedere che il 25 gennaio 1,5 milioni di persone risultino positive. Aggiunge inoltre “Vorrebbe dire avere 10 milioni di persone ferme e in quarantena“.

Chiede quindi di avere un approccio meno allarmistico alla malattia anche perché dal primo studio in Gran Bretagna la Omicron sembrerebbe meno letale. Si potrebbe quindi andare incontro ad una revisione dell’obbligo di quarantena.

Non è concorde Giovanni Maga (direttore di genetica molecolare del Cnr a Pavia) che a LaRepubblica  comunica che è importantissimo il tampone molecolare negativo per uscire dalla quarantena. Questo anche se la variante Omicron ha 3 giorni di incubazione media contro i 4,2 della Delta. Chi è vaccinato è contagioso per meno tempo ma per Maga se si allentano le regole, il rischio è l’aumento dei casi oltre misura con un danno elevatissimo per l’economia ed i lavoratori. Carlo Signorelli, professore di Igiene e sanità pubblica al San Raffaele di Milano, ricorda invece che sono molte le persone fragili che non sono vaccinate o che non hanno ancora fatto la terza dose. Qualora le misure si allentassero, si rischierebbe di metterle in pericolo e sovraccaricare le terapie intensive.

Quali soluzioni?

Roberto Battiston, coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Università di Trento, chiede il lockdown per le persone che non sono vaccinate.

In Germania con questo metodo i contagi sono calati. E aggiunge “replicare uno schema simile da noi vorrebbe dire proteggere una frazione di meno del 10% dei cittadini, senza penalizzare il restante 90%“.

L’immunologo Sergio Abrignani chiede invece l’obbligo vaccinale. Il motivo è che non è giusto che la maggior parte della popolazione debba pagare per il comportamento di pochi. Inoltre i danni economici che si abbattono su alcune categorie di lavoratori nelle regioni che cambiano colore sono elevatissimi. Secondo IlMessaggero, comunque, una stretta ulteriore potrebbe arrivare presto. Nell’ultimo Cdm si era pensato di imporre il Super Green Pass a tutti i dipendenti pubblici e poi anche ai privati per un totale di 23 milioni di persone. Leghisti e grillini hanno però detto di no ma non è detto che con il peggioramento dei numeri non si possa attuare.
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