Il mercato immobiliare trema. La questione case Green, di cui si tanto si parla negli ultimi mesi, potrebbe causare il blocco dei mutui perché renderanno le case passive. All’orizzonte, quindi, c’è una vera e propria bomba immobiliare. Da quando l’Ue ha deciso di procedere con la direttiva case Green, tutte le abitazioni dovranno adeguarsi per arrivare almeno alla classe energetica F entro il 2030 e alla classe E entro il 2033, lo spauracchio delle spese insostenibili si è fatto largo piano piano.

Ma ora sono anche le banche a tremare. La Direttiva Europea Case Green, ha scatenato varie polemiche in Italia, considerando che una larga fetta di immobili fanno parte della classe energetica G e quindi ciò significherebbe dover aggiornare milioni di abitazioni.

Le direttive per le case Green rischiano di mettere un freno anche ai mutui, ecco i motivi

Di recente, alla Camera dei Deputati, il direttore dell‘Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, ha lanciato l’allarme per i mutui. Le banche italiane, infatti, rischiano di avere a che fare con oneri troppo grossi:

“Le banche potrebbero avere difficoltà a erogare finanziamenti ipotecari a soggetti con più basso merito creditizio”

Se le famiglie non avranno abbastanza soldi per fare i lavori in casa, le banche potrebbero essere costrette a offrire una garanzia per raggiungere il target delle 0 emissioni. Ciò perché la direttiva punta a case a 0 emissioni entro il 2050. Difficilmente le famiglie potranno sostenere tutti i costi. Si parla di cifre fino a 60mila euro per gli appartamenti e 120mila euro per le villette indipendenti. E non si potrà neanche fare riferimento al Superbonus. Anche le banche però, potrebbero avere difficoltà ad erogare i finanziamenti ipotecari perché la casa sarebbe svalutata dalla stessa direttiva.

Tutte quelle case con le vecchie classi energetiche perderanno di valore

Infatti, dal momento che la Direttiva prenderà vita, tutte quelle case con le vecchie classi energetiche, quindi la F e la G, perderanno di valore anche in fase di vendita e agli occhi delle banche.

Senza contare che gli istituti bancari sono proprietari di immobili pignorati a chi non è riuscito a pagare il mutuo. Anche queste case saranno soggette a forti spese per l’efficientamento energetico.
Insomma, la nuova direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), approvata dal Parlamento europeo, potrebbe avere un impatto anche sui finanziamenti. Le banche, impossibilitate a migliorare la qualità degli immobili assunti in garanzia, potrebbero guardare a quegli immobili con migliori performance energetiche, riducendo, di fatto, la possibilità di accesso al credito per chi vuole acquistare quelle case con la classi energetiche più vecchie e quindi con meno valore. Ecco perché nei prossimi passaggi della Direttiva, sono fondamentali delle correzioni, con più elementi di flessibilità e proporzionalità. In Italia, infatti, difficilmente si riuscirà ad arrivare all’obiettivo entro il 2030.