Aumentano le segnalazioni di cartelli affittasi appartamento, con sottolineato: ‘‘ solo con busta paga o pensionati ”. In mancanza di politiche fiscali e per la famiglia degne di nota aumentano le famiglie impossibilitate a pagare le mensilità, ragione per cui, i proprietari di immobili, si vedono costretti ad affittare solo dietro la garanzia di un reddito. In soli 4 anni gli sfratti per morositàtoccano il picco di quasi 60 mila casi. Le città più colpite sono Trieste, Milano, Roma e Napoli. Il carico fiscale e le tasse sulle abitazioni fanno schizzare i canoni, dall’altra parte, abbiamo famiglie sempre più povere, difficile quindi tutelare il diritto all’abitazione.

 Cosa succede se tutti i locatari decidessero di affittare solo a chi può garantire un reddito fisso? Il tasso di occupazione è pari al 56,3% , quindi, oltre il 40% degli italiani tra i 18 e i 65 anni rischia di non potere avere un tetto sulla testa. Di quel 56,3% un terzo è precario, rischia la cassa integrazione o non ha una busta paga che gli permette di pagare l’affitto di casa e non ha i requisiti per accedere ad un mutuo. L’edilizia popolare è terreno minato: spesso covo di connivenze mafiose, sia per le costruzioni, sia per l’affidamento. Proponiamo quindi, regione per regione, sia l’amministrazione pubblica a farsi garante di quel cittadino sprovvisto di busta paga, non finanziando, ma coprendo il costo della locazione impegnandosi, dall’altra parte, a trovare lavoro a chi non ne ha. Si proponga alle banche di concedere mutui a tasso basso, utilizzando i fondi della BCE dati a meno dell’1%, deve bastargli l’ipoteca come forma di garanzia fino all’estinzione del mutuo. I governi creano queste disumane situazioni, che sia lo stesso a risolverle, magari adottando un affittuario. Comunicato Stampa Federcontribuenti