In tutta Italia c’è un vero e proprio allarme pellet e legna da ardere per stufe e camini. I prezzi sono saliti alle stelle e in più si trovano oramai raramente. Proprio per questo i produttori stanno chiedendo l’adozione di una strategia straordinaria per affrontare il Generale Inverno.

I cittadini sono preoccupati per quello che potrebbe accadere nei prossimi mesi. Proprio per questo, in molti, per non sostenere costi troppo elevati per il gas hanno scelto di scaldarsi con stufe a pellet o a legna.

Tali metodi, però, potrebbero diventare inutili a breve perché c’è carenza di materia prima.

Già in estate i prezzi del pellet sono saliti alle stelle ma ora la situazione rischia di peggiorare. La legna, infatti, è sempre più richiesta e l’enorme problema è che i soliti canali di approvvigionamento sono in crisi. Il pericolo di non averne a sufficienza per l’inverno, quindi, si fa sempre più concreto.

Pellet e legna da ardere a prezzi mai visti

A causa dell’aumento del gas e del gasolio da riscaldamento, la domanda di legna da ardere e pellet è salita a dismisura. In più l’Italia in questo periodo è colpita da un’isteria collettiva legata al timore che le forniture del gas possano interrompersi. In molti, quindi, hanno deciso di investire i loro averi in legna e pellet e proprio per questo i prezzi di queste materie prime sono esplosi.

L’aumento è anche legato a un altro fattore: lo stop delle esportazioni dall’est dell’Europa. Tali paesi, infatti, vista l’emergenza, hanno preferito dirottare tali combustibili verso i consumi interni. La scarsità dei materiali è dovuta anche allo stop di quelli che provenivano dalla Bielorussia/Russia e alla riduzione dei flussi dall’Ucraina. Per tutti questi motivi in Italia assistiamo a una carenza complessiva di pellet di circa tre milioni di tonnellate.

Rincari

I rincari di legna e pellet in questo periodo proprio non ci volevano perché si aggiungono a tutti gli altri. L’ultimo, in ordine temporale, è quello della bolletta della luce per i clienti che hanno un contratto con il mercato tutelato.

C’è però da dire che la corsa a questi materiali non aiuta molto l’ambiente. Tali combustibili, infatti, rilasciano grosse quantità di polveri sottili che sono le medesime che di inverno danno problemi nelle aree urbane. Per questo motivo da anni alcune regioni come Emilia Romagna, Veneto e Lombardia impongono dei divieti per l’accensione di stufe e caminetti di vecchia generazione. Alcuni di essi, però, nell’ultimo periodo sono caduti e un caso è quello di Rimini dove il sindaco ha sospeso il divieto per far fronte al caro energia.

La preoccupazione da Nord a Sud di trascorrere un inverno al freddo è tanta e la speranza è che non faccia troppo freddo. C’è una grossa fetta di persone, infatti, che vive in zone rurali d’Italia dove le temperature scendono sotto lo zero. Molte abitazioni, poi, vengono riscaldate ancora con legna e pellet perché non sono allacciate alla rete per il metano. Si spera, quindi, che il Governo possa intervenire subito e trovare una soluzione.
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