Il caro bollette è diventato il mantra del momento. Se ne parla al supermercato, in fila alle Poste e dal parrucchiere e la rabbia è tanta. L’incapacità di prevedere quello che potrebbe succedere, infatti, sta angosciando tutti. C’è chi si lamenta di aver ricevuto bollette più che raddoppiate e chi teme che da ottobre la situazione potrebbe peggiorare sempre più.

Per i cittadini è ingiusto che gli aumenti di luce e gas arrivino proprio adesso perché metteranno in difficoltà ancora maggiori le famiglie e le aziende.

Si sarebbero dovuti trovare modi per contenerli, gridano in molti, anche perché arrivano dopo il lockdown e la perdita di lavoro di molte persone.

C’è però chi non dà colpe al Governo e spiega che sono stati i rincari di petrolio e gas a provocare questa situazione e chi si chiede perché non vengano tassati davvero gli extra profitti, così i cittadini potrebbero affrontare il caro bollette in modo più tranquillo.

Intanto arriva un bonus fino a 600 euro per i dipendenti della aziende private.

Bonus fino a 600 euro contro il caro bollette

Con il decreto Aiuti Bis, le aziende private hanno la possibilità di erogare contributi ai propri dipendenti affinché possono saldare le fatture. Questi contributi, come spiega Altroconsumo, si inseriscono tra le somme previste dal programma di welfare aziendale che passa da 258 a 600 euro all’anno.

Il bonus contro il caro bollette, però, potrà essere erogato solo dalle aziende private (e non pubbliche) a favore dei lavoratori dipendenti. Per il contributo, poi, non si pagherà nessuna imposta perché non è considerato reddito imponibile e l’azienda lo potrà detrarre interamente dal proprio reddito.

Contro il caro bollette come chiedere il bonus

Il bonus contro il caro bollette non va chiesto perché è l’azienda che lo eroga e decide a chi destinarlo. Non si sa ancora, però, come verrà erogato.

Quel che è certo è che rientrerà tra le voci di spesa del welfare aziendale e resterà attivo per tutto l’anno in corso. Nel caso di contributi già erogati mesi fa, l’azienda e il dipendente potranno recuperare le cifre versate ingiustamente.

Un altro bonus erogato dalle aziende private (che non svolgono attività commerciale) è quello benzina. Il contributo arriva fino a 200 euro e chi lo riceve non paga alcuna imposta perché la cifra non è considerata reddito imponibile. L’azienda, poi, lo può detrarre del tutto dal proprio reddito.

Anche in questo caso non va richiesto perché è l’azienda che decide se erogarlo o meno e a chi. Il bonus viene dato in forma di ticket cartaceo o elettronico e riporta il valore nominale del buono che si può spendere presso i distributori di carburante o per ricaricare i veicoli elettrici.

Questi bonus serviranno di certo contro il caro bollette e per accantonare, almeno per un po’, il grave problema dei rincari. Si spera, però, che ne arriveranno anche degli altri. Diceva Sant’Agostino “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle”.
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