Non c’è alcun dubbio: il canone Rai in bolletta è una delle tasse più odiate dagli italiani. Lo ha confermato anche una vecchia ricerca della Censis-Commercialisti dalla quale si è evinto che più del 47% del campione della ricerca demoscopica lo odiava.

Nel corso delle varie legislature si è proposto più volte più abolirlo ma fino a oggi ciò non è avvenuto.

Ora arriva anche il parere dell’Usigrai ovvero del sindacato dei giornalisti Rai che chiede di far restare il canone nella bolletta della luce per diversi motivi.

Si crede, quindi, che i cittadini dovranno continuare a pagarlo in questo modo anche nel 2024.

Ecco le ultime notizie in merito.

Da quando è in bolletta e come funziona

Il canone Rai è un’imposta sul possesso della tv, calcolata per famiglia anagrafica e non per il numero di televisori che si possiedono. Prima si pagava a parte mentre dal 2016 è rateizzato nella bolletta della luce. Viene quindi addebitato in dieci rate ai titolari di un’utenza di fornitura elettrica domestica residente.

Per verificare se la propria utenza è di questo tipo, basta controllare la prima pagina della bolletta. Esattamente la sezione “dati fornitura” e la voce “tipologia di cliente”. Sotto quest’ultima voce si troverà la dicitura “domestico residente”.

Per quanto riguarda l’importo, anche nel 2023, esso è di 90 euro diviso in 10 rate da 9 euro ognuna ed è inserito nella fattura elettrica da gennaio a ottobre.

L’addebito, però, è diverso a seconda della frequenza della fatturazione. Significa che si pagano 9 euro per la fattura mensile e 18 euro se essa è bimestrale.

Chi è esonerato

Non tutti devono pagare il canone Rai in bolletta. Ci sono infatti delle categorie che sono esonerate come chi non possiede il televisore o un apparecchio che può ricevere il segnale radiotelevisivo.

Inoltre chi ha compiuto i 75 anni e ha un reddito sotto gli 8 mila euro e se si è un agente diplomatico, funzionario o impiegato consolare.

O ancora un funzionario di organizzazioni internazionali o un militare con cittadinanza diversa da quella italiana. Infine se si fa parte di personale civile che non risiede in Italia o che non ha la cittadinanza italiana e se si appartiene alle forze Nato di stanza nel nostro paese.

Ovviamente l’esenzione non è automatica, si deve compilare e inviare un modulo di dichiarazione sostitutiva entro un determinato periodo.

Il canone Rai resta in bolletta anche nel 2024?

Il sindacato dei giornalisti Rai preme affinché il canone televisivo resti in bolletta. Ha dichiarato infatti che si tratta della tassa più bassa d’Europa e che è stata ridotta per recuperare l’evasione. Per l’Usigrai, però, si potrebbe pensare a una rimodulazione degli importi per i redditi più bassi.

Aggiunge inoltre che è sbagliato pensare che il canone debba essere eliminato perché lo chiede l’Europa. Esso soddisfa, infatti “la milestone prevista dal Pnrr” per cui si tratta di una fake news.

In merito all’ipotesi di finanziamento della Rai mediante fiscalità generale, l’Usigrai ha espresso la propria contrarietà. Ha spiegato, infatti, che esperienze di tale tipo in Europa hanno portato solo al ridimensionamento del servizio pubblico. Inoltre la legge che c’è ora già consente all’esecutivo di indicare l’AD. Con il canone prelevato dalle entrate fiscali, poi, il Governo deciderebbe anche sull’entità e sui tempi di finanziamento del servizio pubblico.

Riassumendo

1. Il canone Rai in bolletta si paga dal 2016;
2. Le rate sono in tutto 10 e si pagano o mensilmente o bimestralmente;
3. Ci sono delle categorie che sono esonerate dal pagamento come gli over 75 con reddito sotto gli 8 mila euro;
4. Il sindacato dei giornalisti Rai chiede che il canone resti in bolletta perché è il più basso d’Europa
5. L’Usigrai è d’accordo che il canone possa essere rimodulato in base alle fasce di reddito
6.

L’Unione sindacale giornalisti Rai è contrario al finanziamento dell’azienda di servizio pubblico mediante fiscalità generale.

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