Se il coronavirus ha smesso di far parlare di sé nell’ultimo periodo, ci sono altri pericolosi virus all’orizzonte che sembrano pronti a prendere il suo posto, almeno a livello mediatico. In queste ultime ore sta dilagando l’allarme sulla Candida Auris, un fungo in grado di resistere agli antibiotici e altamente contagioso. Se ne sta parlando dopo l’aumento dei casi d’infezione negli Stati Uniti d’America, ma nel nostro Paese non è una novità assoluta. I primi casi di Candida Auris in Italia risalgono infatti al 2019.

Nonostante tutto, negli ultimi giorni si è tornati a parlare di questo fungo che sta incutendo un pò di timore.

Il fungo Candida Auris preoccupa

In un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, il direttore scientifico del Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) ha esplicitato il bisogno di mantenere il livello di concentrazione alto: “È un fenomeno di estrema preoccupazione perché questo è il grande problema globale: la comparsa di germi resistenti a tutti gli antimicrobici che abbiamo”. Le sue parole assumono toni cupi quando ricorda la previsione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “L’antibioticoresistenza diventerà la prima causa di morte al mondo”. Funghi (o batteri) come la Candida Auris potrebbero perfino essere più letali della pandemia attraversata dalla popolazione a livello mondiale. Ne è certo Massimo Andreoni che afferma: “Sarà più letale della pandemia che abbiamo vissuto”.

Il super fungo: quali sono i sintomi della Candida Auris

In molti conoscono la Candida Auris con l’appellativo di super fungo. Deve il suo soprannome alla letalità con cui riesce a colpire i pazienti più fragili, mentre il sostantivo “auris” (che in latino significa orecchio) ricorda quando il fungo fu isolato per la prima volta in una paziente di 70 anni in Giappone. Una volta che si contrae l’infezione, la Candida Auris si manifesta con dolori muscolari, affaticamento, febbre, bruciore e difficoltà a deglutire.

Sintomi che però possono essere comuni ad altre condizioni.

Come si trasmette la Candida Auris

Le due principali modalità di trasmissione della Candida Auris sono per contatto con dispositivi medici e superfici contaminate oppure per contatto da persona a persona. A renderlo così contagioso è non solo la sua virulenza ma anche la capacità di insediarsi su una determinata superficie. A causare il maggior numero di vittime per Candida Auris sono al momento le forme di candidosi sistemiche, che presentano un decorso simile alla sepsi batterica. Ad oggi si segnalano i casi peggiori soprattutto negli ospedali o in cliniche mediche, con le vittime che presentano quasi tutte altre malattie o che sono da poco uscite da interventi chirurgici.