
Il caffè è amato in tutto il mondo, ma da noi è un vero e proprio culto, tanto da essere diventato un mito. E come ogni mito, si porta con sé tante leggende, delle dicerie che in fin dei conti non sono veritiere, o comunque sono molto esagerate. Stavolta vogliamo elencare quali sono i falsi miti che circolano intorno al caffè, alcuni potrebbero davvero sorprendervi.
Caffè, i 10 falsi miti
Il caffè fa male allo stomaco – partiamo subito con un punto cardine di tutti i caffeinomani. Il caffè non fa male allo stomaco e questa è solo una diceria stupida. Ovviamente, gli eccessi fanno sempre male, ma se il suo consumo è normale e la qualità è buona, non avrete alcun problema allo stomaco per l’uso del caffè.
Dopo la data di scadenza, si può ancora bere – falso. Ogni cosa dopo la scadenza è soggetta a corruzione, quindi anche il caffè.
Non lavare la moka – altro falso mito da sfatare. Chi ha detto che la moka non va lavata? La macchinetta tradizionale finisce per conservare oli e grassi prodotti dal caffè, quindi è per forza di cose necessario lavarla.
Bere acqua dopo il caffè – sbagliato, l’acqua che ci viene servita insieme al caffè, va bevuta prima, proprio per pulire il palato e prepararlo all’espresso.
Il caffè è tutto uguale – grave castroneria, ogni marca è le sue caratteristiche.
Chi è a dieta deve evitare – altro falso mito, senza zucchero il caffè ha calorie davvero minime, si parla di 2 calorie per un espresso amaro, quindi in perfetta compatibilità con qualsiasi tipo di dieta.
Espresso da 1 euro – opinabile, i prezzi li fanno le leggi di mercato
Caffè in frigo – difficile al sud Italia, ma in effetti al nord molti lo fanno, ed è un errore gravissimo, perché il caffè va conservato in luoghi asciutti, privi di odori, e a temperatura stabile, senza sbalzi.
Espresso amaro – chi ha detto che l’espresso deve essere amaro? Si tratta di un falso mito, in realtà l’amarezza di un espresso, se è troppa, indica che ci sono stati dei difetti di tostatura.
Zucchero a galla, buon segnale – è falso, la crema nell’espresso non è per forza indice di qualità.