Il bunker antiatomico detto anche rifugio antiatomico è una soluzione abitativa per evitare le radiazioni nucleari. Si trova in profondità ed il motivo è perché così sfrutta l’azione di difesa del terreno e perché in questo modo non è a contatto con l’atmosfera radioattiva. Ma perché è considerato ancora utile?

Bunker antiatomico: perché è considerato ancora utile?

I bunker di solito si trovano sotto gli edifici e sono degli spazi previsti per la decontaminazione. In Svizzera, nonostante sia un paese neutrale, ce ne sono molti ed il motivo è che negli anni 60 tale stato sentiva la minaccia atomica e temeva una possibile invasione sovietica.

Proprio per questo a partire da quegli anni nella maggior parte degli edifici costruiti venne creato un bunker raggiungendo così una copertura che supera il 100% della popolazione. Con il trascorrere degli anni, più volte la politica federale si è chiesta se fossero ancora utili ed ogni volta si è arrivati alla stessa conclusione. Ovvero che il bunker antiatomico è ancora utile non soltanto nel caso di un conflitto armato ma anche per eventuali attacchi terroristici con armi nucleari. O anche per eventuali incidenti chimici o catastrofi naturali.
Nel nostro paese a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina c’è la corsa all’acquisto dei bunker. Un’azienda specializzata nel settore, infatti, comunica di ricevere tante richieste da parte di cittadini che vogliono proteggersi dalle eventuali conseguenze della guerra. Giulio Cavicchioli, titolare di un’impresa mantovana specializzata proprio in tale settore, lancia l’allarme. Ci sarebbe infatti un’isteria ingiustificata spinta da un forte impulso emotivo e per questo è molto dispiaciuto. Cavicchioli spiega che le richieste arrivano soprattutto da professionisti e da gente benestante del Centro Nord Italia che così vogliono proteggere i loro familiari.
Ma quanto costa un bunker antiatomico e quale si deve scegliere? Ebbene il prezzo va dai 50 mila fino ad arrivare ai 90 mila euro e più.
Prima di acquistarne o sceglierne uno ci si deve però chiedere quante persone dovrà accogliere e che livello di sicurezza minimo si vuole ottenere. In più si dovrà capire anche di quali servizi si vorrà beneficiare come l’acqua, gli alimenti, l’elettricità e i sistemi sanitari.
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