Il denaro dei contribuenti deve essere sacro” diceva Luigi Einaudi e il Governo sembra voler andare in questa direzione con la riforma del Fisco. Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, infatti, ha annunciato un bonus tasse per chi è in regola con queste ultime e riduzioni dei tributi per le imprese che assumono. Leo ha aggiunto che l’obiettivo della riforma è inoltre quello di ridurre il carico tributario rispettando, però, le compatibilità finanziarie.

Il nostro paese è uno dei più tartassati di Europa dal Fisco.

Dall’analisi della pressione fiscale in Italia, infatti, emerge che un lavoratore dipendente con due figli a carico paga molte più tasse rispetto ai suoi cugini europei. Il peso della tassazione è sbilanciato verso il lavoro dipendente e l’efficienza del sistema fiscale è molto bassa. Cosa intende fare, quindi, il nuovo Governo per porvi rimedio?

Riforma del Fisco

Oltre al bonus tasse per chi è in regola, il Governo punta anche sulla revisione dell’Ires che dovrà avvenire all’interno del quadro di riferimento internazionale in vigore a partire dal 2024 con la Global Minimum Tax.

L’aliquota Ires (imposta redditi società) dovrà essere abbassata perché alcuni crediti di imposta/agevolazioni non saranno più conciliabili. L’esecutivo ha spiegato di voler creare un nuovo tipo di Ires a due aliquote e su una base imponibile più vasta in modo tale che chi assume e investe possa pagare meno tasse. L’aliquota base, quindi, potrebbe scendere sotto l’attuale 24%.

Un altro importante obiettivo, ha spiegato Leo, è che tornino gli investimenti esteri che sono scarsi, soprattutto a causa del nostro regime fiscale.

Come funzionerebbe il bonus tasse?

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze ha spiegato in un’intervista a Il Messaggero che il bonus tasse funzionerebbe in questo modo. Il contribuente dovrebbe compilare il proprio Tax Control Framework (sistema di controllo interno del rischio fiscale che consente il puntuale rilevamento e l’analisi).

Quest’ultimo, però, dovrà essere certificato da un professionista che abbia le dovute esperienze/competenze. Un altro professionista, poi, con le medesime caratteristiche, dovrà applicare il visto di conformità sulla dichiarazione dei redditi. Chi accetterà tale procedura, quindi, accederà a un sistema di certezze e di premialità.

In merito alla necessità che vi sia una riforma fiscale si è espresso anche Antonio Patuelli che è il presidente dell’Associazione bancaria italiana. Quest’ultimo ha chiesto che fin da subito venga emanato un decreto legge “per rendere operative le misure ulteriori di incentivo fiscale per gli investimenti delle imprese”. In questo modo si sosterrà l’occupazione.

Se una parte del disegno di legge delega non verrà anticipato, ha aggiunto, le nuove norme entreranno in vigore solo tra qualche anno. È necessario, invece, ha concluso, che esse si adottino fin da subito per evitare una nuova recessione.

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