L’Italia, soprattutto nell’ultimo periodo, è stata considerata come il paese de bonus. Ne abbiamo (o ne abbiamo avuti) a bizzeffe, di tutti i tipi: superbonus, bonus monopattini, bonus natale e chi più ne ha più ne metta. Tanto che, soltanto pochi giorni fa, anche l’Unione Europe ci ha bacchettati su questo tema. Il tempo dei bonus a pioggia deve finire. “E’ meglio introdurre misure mirate e temporanee e fare più attenzione ai problemi di sostenibilità fiscale”, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo in questi giorni, con un’impennata dell’inflazione che non si vedeva ormai da parecchi anni.


Eppure, sempre sul tema di bonus strani, oggi vogliamo parlarvi di una possibile misura, pensata in Inghilterra, per aiutare le donne in gravidanza a smettere di fumare. Cosa c’è di strano, direte voi? Questo metodo si basa su un bonus shopping da 450 euro. A quanto pare, lo shopping è salutare, o quanto meno riesce a far ridurre il consumo di sigarette e tabacchi in generale. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus shopping per mettere di fumare, in cosa consiste lo studio inglese?

Iniziamo col dire che, in realtà, il bonus shopping non è stato introdotto dal governo inglese. Si tratta, più che altro, di una sperimentazione condotta su alcune donne per esaminare l’efficacia, in termini di costi, degli incentivi finanziari per smettere di fumare durante la gravidanza.
Allo studio, pubblicato sul British Medical Journal, hanno partecipato 944 donne fumatrici e in gravidanza di età superiore ai 16 anni.
Le partecipanti sono state suddivise in due gruppi. Al primo gruppo (di controllo) sono stati offerti dei servizi standard per smettere di fumare. Al secondo, il gruppo di “intervento”, oltre alla medesima offerta standard, è stato dato anche un bonus shopping da 400 sterline, circa 450 euro.
I risultati sono stati più o meno incoraggianti.

In circa 2 anni di sperimentazione, 126 persone del gruppo di intervento su 471 (il 27%) hanno smesso di fumare. Dal gruppo di controllo, invece, hanno smesso di fumare soltanto 58 persone su 470 (il 12%). Ottima notizia, soprattutto per i nascituri. Meno per le madri. Dal risultato, infatti, è stato anche rilevato che la maggior parte delle persone che hanno smesso di fumare, appartenenti a entrambi i gruppi, hanno avuto una ricaduta dopo la nascita del loro bambino. Ci si chiede, dunque, se un bonus del genere possa essere istituito a livello nazionale. In Italia, terra dei bonus a pioggia, non è da escludere a priori.