Per il 2023, il governo Meloni ha deciso di cancellare alcuni bonus. La notizia, ovviamente, non fa piacere a chi contava in questi aiuti, soprattutto in questo momento di difficoltà e rincari. Il governo Meloni, però, dall’inizio, aveva fatto capire che alcuni bonus sarebbero stati cancellati per dare più spazio ad altre misure più urgenti. Tra quelli che sono rimasti si possono citare il bonus psicologo, ma anche il bonus mobili, quello per le bollette e altri. Altrettanti, come promesso, sono stati tolti.

Già i giorni scorsi c’era stato un certo scontento da parte degli automobilisti per l’addio allo sconto taglia accise, che di fatto ha nuovamente portato la benzina e il diesel a prezzi molto alti. L’aiuto per il carburante, però, non è l’unico ad essere tolto per questo 2023.

Bonus 2023, ecco tutti quelli che il Governo Meloni  ha tolto, non solo lo sconto taglia accise

L’esempio lampante è quello del bonus di 200 euro per i redditi sotto i 35mila euro e il bonus di 150 euro per i redditi sotto i 20mila. E’ stato eliminato anche il bonus trasporti, ossia lo sconto di 60 euro per autobus e metropolitane, che il nuovo governo ha pensato di non rinnovare. Oltre il danno la beffa, visto che i mezzi pubblici hanno anche subito un rincaro da quest’anno in molte città. Allo stesso modo, il governo ha deciso di non prorogare ancora il bonus tv e decoder e il bonus rottamazione tv, che il precedente esecutivo aveva voluto per procedere al passaggio al digitale terrestre e quindi acquistare nuovi apparecchi. Un’altra non proroga riguarda anche il bonus facciate, totalmente cancellato, mentre per il Superbonus si parla di una riduzione dal 110% al 90%.

Si punta agli aiuti per le bollette

Gli obiettivi della Meloni sono chiari. Li aveva già anticipati a novembre, quando aveva detto che il nuovo governo avrebbe puntato a “concentrare le risorse a disposizione per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia”.

L’unico modo per portare avanti questo obiettivo era quello di cancellare quei bonus inutili o perlomeno tagliarli.
Un discorso a parte si può fare per il bonus benzina ossia lo sconto di 30 centesimi, poi sceso a 18, che riguarda le accise. Grazie a questo sconto, gli italiani hanno potuto usufruire di un prezzo della benzina più basso da marzo fino al 31 dicembre.

La scelta di non rinnovarlo, infatti, è tutt’ora abbastanza criticata, anche perché ora il carburante è tornato a costare circa 1,8 euro al litro. Ora si teme che nelle prossime settimane possa arrivare anche a 2 euro. L’esecutivo, però, punta tutto sulle bollette. Un altro grande problema attuale, dal momento che si prevedono nuovi rincari per il gas e forse anche per la luce.