In questo periodo nero dal punto di vista economico, le bollette e i rincari pazzi sembrano occupare la mente della maggior parte delle persone. C’è un certo clima di sconforto, di rabbia e anche di impotenza davanti all’inflazione che schiaccia il potere di acquisto delle famiglie. Tutti sperano che presto si tornerà alla normalità ma un recente studio ha previsto scenari ancora peggiori per le bollette. Un report di Goldman Sachs, tra le più grandi banche d’affari del mondo, lancia una previsione cupa sull’Italia.

C’entra anche stavolta il caro energia, a causa del quale le famiglie italiane si vedranno costrette a pagare bollette del gas da 500 euro al mese a partire dai primi mesi del 2023.

Tale scenario vedrebbe la sua realizzazione qualora la Russia interrompesse del tutto le forniture del gas all’Italia e agli altri Paesi dell’Unione europea. Una possibilità nemmeno tanto remota, anzi. Ma cosa c’entra Mario Draghi in tutto questo?

Bollette gas da 500 euro: inizio 2023 da incubo per le famiglie italiane

Prima di capire cosa c’entri Mario Draghi in tutto questo, segnaliamo che in realtà Goldman Sachs parla di bollette da 590 euro al mese, prendendo in considerazione anche quelle della luce. Un aumento tale che metterebbe in ginocchio milioni di famiglie italiane, con il peso delle bollette che inciderebbe fino al 21% del reddito di una famiglia. Una situazione insostenibile, tanto per gli italiani quanto per la politica stessa. A maggior ragione se al timone di comando ci fossero pareri divergenti su come risolvere la situazione.

Il riferimento è a Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che insieme a Silvio Berlusconi guidano la coalizione di centrodestra. Da una parte, la leader di FdI si dice favorevole all’imposizione di un tetto al prezzo del gas. Dall’altra, invece, il segretario della Lega chiede uno scostamento di bilancio per un totale di 30 miliardi di euro a debito.

Un’idea, quest’ultima, che non entusiasma troppo la Meloni. E, viceversa, la prima non trova l’appoggio di Salvini. Da qui le ultime frecciate delle scorse ore, tanto da mettere in dubbio a più di qualcuno la tenuta di un possibile futuro governo di centrodestra.

Perché si parla così insistentemente di un Draghi-bis

Nelle ultime ore, o meglio da giorni, non si fa altro che insistere sull’ipotesi di un Draghi-bis dopo il voto del 25 settembre. Perché? Il motivo è direttamente collegato al caro bollette e all’ipotesi bollette a 500 euro: in una situazione simile, da tempesta perfetta, chi meglio di Draghi riuscirebbe a traghettare l’Italia in un porto sicuro? Lo dicono gli analisti, lo sperano all’estero, e con ogni probabilità la domanda se la stanno iniziando a porre anche i partiti italiani. Perché andare al governo in un periodo così difficile quando ci sarebbe una soluzione più “comoda” già pronta all’occorrenza?