I prezzi di benzina e diesel sono ancora in salita e ormai il costo medio è vicino a 2,05 euro al litro per la benzina e quasi 2 euro al litro per il diesel. Si tratta di una situazione anomala considerando lo sconto taglia accise di 30 centesimi. Tutta colpa dei prezzi del greggio in rialzo e le pratiche scorrette. Nell’ultimo caso, la Guardia di Finanza ha svolto dei controlli trovando numerosi distributori irregolari, alcuni dei quali attuano pratiche commerciali scorrette.

Prezzi benzina e diesel superano i 2 euro di media, 600 euro all’anno di stangata

Per le famiglie italiane si tratta di una stangata di 600 euro all’anno.

A dirlo l’elaborazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) basata sui dati del Mise. Numeri importanti, che fanno capire come ormai il carburante è arrivato a prezzi folli, che stanno gonfiando l’inflazione e svuotando le tasche degli italiani. Tutto ciò considerando anche la guerra in Ucraina con Gazprom che ha tagliato il gas all’Eni.

Secondo il report, la benzina a giugno 2022 costa il 25,5% in più rispetto a giugno 2021 e per il diesel il rincaro è del 32%. Una situazione che non solo va ad impattare sul portafoglio degli automobilisti, ma anche sulle nuove immatricolazioni delle auto, che nel 2022 hanno subito una frenata del 39% per quelle a benzina e del 37% per quelle diesel mentre per le ibride ed elettriche si parla del 7,5%.

Si attende nuova misura del governo

Inoltre, il caro carburante colpisce anche il carrello della spesa, visto che le merci viaggiano perlopiù su gomma e anche la capacità di spostamento delle famiglie, che dovendo spendere molti più soldi per spostarsi in auto, non di rado, cercano di limitare gli spostamenti con tutte le conseguenze negative per le vacanze estive.

L’8 luglio scadrà il decreto taglia accise e il governo dovrebbe o prorogare la misura rendendola più incisiva o mettere sul piatto nuovi sostegni  per contrastare il fenomeno dei rialzi.

Senza una misura seria si rischia che questa estate, gli italiani saranno obbligati a pagare un pieno molto di più rispetto allo scorso anno, mettendo così a rischio gli spostamenti per le ferie tra luglio e agosto.