Non è passato tanto tempo da quando i benzinai hanno scioperato dopo il decreto trasparenza del Governo, che imponeva l’obbligo di esporre un cartello con i prezzi medi. Il Governo, però, non si è tirato indietro e ha confermato l’obbligo di esibire le tariffe medie alle pompe. Chi non si adegua rischia una multa da 200 e 2mila euro. Quindi ha aumentato anche la soglia massima delle sanzioni. Nel frattempo, i prezzi di benzina e diesel sono rimasti più o meno in linea e non si è ancora assistito al rincaro di cui si parlava nei giorni scorsi. Per gli automobilisti, invece, è in arrivo un’app che dovrebbe dare una mano a controllare i prezzi del carburante.

Benzina e diesel, novità multe per i distributori e nuova app per trovare i prezzi

In sostanza cosa rischiano i benzinai che non espongono il prezzo medio? Le multe passano da un minimo di 200, prima era 500, ad un massimo di 2mila euro, contro gli 800 euro pattuiti in precedenza. La sanzione dovrà tenere conto anche del livello di fatturato dell’esercente e sarà applicata qualora si violino due obblighi: comunicazione ed esposizione del prezzo medio. L’emendamento del Governo prevede anche delle modifiche sulla durata della sospensione dell’attività, che almeno deve durare un giorno fino a massimo 30 giorni.

Nel primo testo, invece, si andava da 7 a 90 giorni. Ora che sono state fissate le sanzioni, però, si attende un decreto che sarà pubblicato entro 15 giorni dal ministero del Made in Italy e delle Imprese. Ciò per stabilire come i benzinai dovranno esporre i prezzi medi. Da ciò che si apprende, per i benzinai che si trovano in autostrada si farà riferimento alla media aritmetica dei prezzi su base nazionale. Mentre per quelli sulle altre strade ci si baserà sulla media regionale.

Un’altra novità riguarda un’app sviluppata dal ministero dell’Economia e delle Finanze che permetterà “la consultazione dei prezzi medi” del carburante.

In questo modo gli automobilisti possono consultare direttamente dallo smartphone i prezzi della benzina.

Carburante ancora stabile

Secondo Assoutenti, però, il problema starebbe altrove. Infatti:

‘il vero problema inizia nella fase che va dall’acquisto del petrolio alla sua raffinazione fino alla vendita di benzina e gasolio. E poi si accumulano ricarichi ingiustificati che generano enormi extra-profitti per società petrolifere e intermediari e fanno crescere il prezzo ai distributori, e su cui manca del tutto trasparenza”.

Secondo il presidente Fabio Truzzi, quindi, è fondamentale il funzionamento della commissione di allerta rapida sui prezzi per permettere al governo di intervenire in caso di stranezze sui listini.
Nel frattempo i prezzi di benzina e diesel si mantengono stabili. Rispetto alla data del 5 febbraio, quando si attendevano forti rincari, i prezzi medi sono ancora accettabili ma nelle prossime settimane non è possibile escludere una stangata.