Immaginiamo in un futuro neanche troppo lontano di poter andare a 150 km/h in autostrada senza rischiare una multa. Il governo sta valutando la possibilità di aumentare il limite di velocità in autostrada da 130 km/h a 150 km/h in alcune tratte. In particolare, si ipotizza di aumentare la velocità su quelle tratte autostradali che presentano determinate caratteristiche come avere almeno tre corsie e la presenza di tutor. Secondo Altroconsumo, però, aumentare la velocità in autostrada non avrebbe grandi vantaggi.

Infatti, i benefici sui tempi di percorrenza sarebbero esigui e in più gli automobilisti dovrebbero usare il 20% in più di benzina. Il che andrebbe anche ad aumentare la spesa e le emissioni.

Autostrade, limite velocità a 150 km orari? Ecco le conseguenze e gli impatti sull’ambiente

Altroconsumo ha analizzato le possibili conseguenze dell’innalzamento della velocità che potrebbe entrare in vigore con il nuovo Codice della Strada. Come già accennato, le criticità non sarebbero poche. A partire da un aumento delle emissioni inquinanti. Andare più veloce vuol dire consumare più carburante, almeno il 20% in più. Di conseguenza , l’aumento dei consumi porterebbe all’innalzamento delle emissioni di CO2 in modo proporzionale.

Quindi il 10% in più di emissioni ogni 10 km di velocità. Ecco perché passando da 130 km/h a 150, il consumo aggiuntivo sarebbe stimato del 20% in più. Secondo la nota rivista non va sottovalutato neanche l’impatto negativo legato alla sicurezza stradale, come ad esempio, lo spazio di arresto in caso di frenata, lo sbandamento e le conseguenze in caso di incidente. Infatti, andare a 150 invece che a 130, vorrebbe dire necessitare di 40 metri in più per arrestare completamente il veicolo. Aumentare la velocità, poi, aumenta anche la possibilità che l’auto sbandi e quindi che si perda il controllo della macchina.

Senza considerare la riduzione del cono visivo del conducente ossia la sua visione periferica.

Anche in caso di incidente, viaggiare a 150 km 7 h comporta delle conseguenze molto peggiori sia per le persone che per il veicolo. L’unico beneficio rimarrebbe quello legato alla riduzione dei tempi di percorrenza, però i lati positivi sono minori rispetto ai rischi. Prendendo come esempio la tratta Milano-Brescia della A4, viaggiando a 130 km/h si percorrerebbero 75 km in circa 34 minuti e 30 secondi mentre a 150 km7h 30 minuti. Insomma, per un risparmio di 4 minuti, i costi in termini di sicurezza, impatto ambientale e spese sarebbero ben peggiori.

Le tratte candidate

Intanto, il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture sta studiando la revisione del Codice della Strada e per quanto riguarda l’aumento della velocità in alcune tratte si richiedono degli specifici requisiti come il sistema Tutor per il rilevamento della velocità e tre o più corsie per senso di marcia.

Tra le tratte candidate ci sono l’A8 dall’intersezione con la A9 fino alla barriere di Milano, l’ A4 tra Milano Est e Bergamo, l’A1 dall’allacciamento della A22 fino a quello con la A14, sull’A14 tra Faenza e Forlì e sulla A30, per due tratti, tra Caserta e Salerno. Ma anche sulla A26, tra Vercelli Est e la A4, e sulla A27 tra Treviso Nord e Treviso Sud.