Come tutti sanno ormai da oltre un mese, è possibile uscire dalla proprie case per fare la spesa, per motivi di salute (farmacia o medico) o per comprovata necessità. Ma cosa possiamo dire invece degli acquisti di elettronica? A quanto pare, il decreto è abbastanza chiaro anche in questo senso.

Acquisti e permessi

Questo Coronavirus sta creando un’infinità di disagi, oltre alla grave malattia che porta con sé. Come dicevamo, nonostante le restrizioni, i motivi per uscire di casa sono abbastanza ampi, ma posso uscire per acquistare un prodotto di elettronica? E soprattutto, posso andare in un altro comune? In buona sostanza, quando si parla di negozi tecnologici, quasi sempre ci si riferisce a negozi che non sono nel nostro comune abitativo.

Certo, non è una regola, per carità, ma capita davvero spesso. I supermercati vicino casa non vendono questo tipo di prodotti che sono solitamente presenti nei centri commerciali, oppure in specifici negozi che spesso si trovano fuori mano, o comunque non nel nostro comune di appartenenza. In questo caso è bene fare due precisazioni.

In primo luogo bisogna provare che l’acquisto in questione è un acquisto di prima necessità. Sono un lavoratore che utilizza lo smart working? Mi è necessario il computer, quindi devo necessariamente andare ad acquistarlo se non ce l’ho. Anche l’acquisto di un telefonino rientra in questa categoria, poiché certamente non posso rimanere senza se non ne posseggo già uno, finendo per essere alienato da ogni contatto in questo periodo di reclusione. Altra cosa fondamentale però è dimostrare che il proprio comune non vendeva tali prodotti. Non possiamo certo andare in un altro comune solo perché in tale negozio risparmieremo, gli spostamenti da comune a comune infatti rimangono consentiti solo se il prodotto in questione non è presente nel nostro comune di appartenenza.

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