Arrivano buone notizie per una categoria di lavoratori, che da questo mese potranno godere di un aumento in busta paga. Un pò meno felici sono i datori di lavoro, che dovranno affrontare queste nuove spese. Anche per colf, badanti e baby sitter da gennaio scatta l’aumento dello stipendio del 9,2%. Nella giornata di ieri, si è svolta la riunione della Commissione Nazionale per l’aggiornamento retributivo, che però non ha portato all’accordo voluto tra sindacati e associazioni. Trattandosi del terzo incontro senza un accordo, ora per questa categoria di lavoratori scatterà l’aumento in automatico. Questo si deve adattare al costo della vita.

Si considera l’indice Istat all’80% per i salari e al 100% per le indennità di vitto alloggio. Ma per ci saranno previsti aumenti più consistenti?

Stipendi colf, baby sitter e badanti, scattano aumenti fino a 2.000 euro

Secondo Assindatcolf, gli aumenti maggiori dovrebbero riguardare le badanti assunte con orari lunghi. Oppure in regime di convivenza, per cui la retribuzione minima passerà da 1.026,34 euro a 1.120,76 euro. Quindi percepiranno ben 94 euro in più. Ma non finisce qui, perchè per questa categoria scatta anche l’aumento dei contributi, quindi 1.575 euro in più.
Per quanto riguarda le baby sitter a tempo pieno, quindi le figure che lavorano 40 ore, ma non conviventi (livello Bs), si passerà da 1.234 a 1.348,53 euro. Andranno a guadagnare, in sostanza, 115 euro in più, mentre per quanto riguarda i vari contributi, l’aumento sarà di 1.743 euro.

Le coseguenze per le famiglie

Come si nota, si tratta di aumenti concreti, tanto che – sottolinea il presidente di Assindatcolf e vice presidente di Fidaldo Andrea Zini – ora c’è il rischio che scompaiano molti lavoratori in regola per finire nel nero. Secondo Zini, infatti, era stata chiesta una dilazione degli aumenti degli stipendi che avrebbe reso più sostenibile il rincaro per le famiglie. Chi assume baby sitter e badanti, infatti, è a sua volta un pensionato o un lavoratore alle prese con i rincari e il costo della vita sempre più salato.

Per questo si teme l’esplosione del lavoro nero in questo settore.

Le famiglie a questo punto, potebbero rinunciare all’aiuto o ricercare figure da pagare in nero. Basti ricordare che per i metalmeccanici dal 2014 al 2023, gli aumenti sono arrivati a 131 euro. Per il commercio si è arrivati a 85 euro mentre per badanti e baby sitter, appunto, c’è stato un aumento di 170 e 183 euro in 10 anni.
Per le famiglie che applicano le retribuzioni minime contrattuali, quindi, gli aumenti possono arrivare a 145 euro con un minimo di 109 euro. Aumenti che sembrano maggiori per i lavoratori conviventi. Nel caso di una badante che non convive con l’assistito e lavora 30 ore settimanali, lo stipendio mensile passa infatti da 926,9 euro del 2022, a 1012 del 2023.