Nel suo programma elettorale Silvio Berlusconi ha presentato tra le principali proposte l’aumento delle pensioni a 1000 euro al mese per tredici mensilità. Ha rilanciato quindi il suo vecchio cavallo di battaglia. Già nel 2018, in occasione delle elezioni politiche di quell’anno, fece la medesima promessa. Lo scorso 26 luglio in un post pubblicato su Twitter, poi, ha precisato che l’aumento delle pensioni a 1000 euro riguarderà anche chi non ha mai potuto godere di contributi come le nonne e le mamme.
Ma per le casse dello Stato l’aumento delle pensioni a 1000 euro al mese è fattibile? Ebbene, secondo l’Osservatorio dei conti pubblici guidato da Cottarelli la proposta avanzata dal leader di Forza Italia costerebbe complessivamente 31,2 miliardi, una cifra da capogiro.

È possibile l’aumento delle pensioni a 1000 euro?

Gli ultimi dati dell’Inps relativi al 2020 ci comunicano che i pensionati con un reddito minimo fino a 515,58 euro sono 2,1 milioni mentre quelli che percepiscono tra 515,59 e 1031,16 euro sono 3,8 milioni. Portare le pensioni minime a 1000 euro per tutta questa platea di pensionati costerebbe allo Stato 31,2 miliardi. Secondo l’Osservatorio Cottarelli se si volesse aumentare a 1000 euro la pensione di tutti coloro che percepiscono la minima (che già sarà rivalutata da novembre 2022 del 2,2%) il costo sarebbe di 19,5 miliardi. Si arriva alla cifra totale indicata se si aggiungono i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo.

Nel 2020 la spesa per le pensioni minime è stata di 8,1 miliardi circa e se l’importo di tutte quelle più basse di 515,58 euro passassero a 1000 euro il dato arriverebbe a 19,6 miliardi. Per la seconda fascia di reddito, quella che va da 515,58 a 1031,16 euro la quasi totalità di tali pensionati ha un reddito mensile di circa 739 euro. La spesa per tale categoria arriverebbe quindi a 13,2 miliardi per un totale complessivo di circa 33 miliardi.

E la Flat Tax

Un’altra proposta lanciata da tutto il Centrodestra è la Flax Tax ovvero la tassa piatta.

Quella al 15% per ora è limitata alle partite Iva con ricavi fino a 65 mila euro. Berlusconi vorrebbe aumentarla al 23% estendendola a tutti i redditi. Secondo le stime degli esperti, come comunica Ilsole24ore, tale proposta costerebbe 30 miliardi all’anno all’incirca. Altra cifra notevole e con un meccanismo che violerebbe i principi della Costituzione. Matteo Salvini vorrebbe addirittura estendere la Flax Tax al 15% per tutti i redditi ed i costi arriverebbero a 50 miliardi di euro l’anno.
Per gli esperti, però, un taglio delle tasse ci può essere solo con aumento delle entrate o con il taglio della spesa pubblica. I vincoli di bilancio e i regolamenti europei, infatti, non permettono di fare deficit sulle materie fiscali.
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