La guerra in Ucraina continua ad avere pesanti conseguenze sui rincari dei prodotti e del carburante, tra tutti benzina e diesel. Un nuovo allarme è stato lanciato dai produttori e commercianti riuniti al FT Commodities Global Summit a Losanna, in Svizzera, secondo cui il diesel potrebbe essere razionato. Da giorni si parla anche del rischio scaffali al supermercato vuoti e di conseguenza di un altro rischio di razionamento che riguarda gli alimenti.

Dopo gli aumenti dei prezzi della benzina, scatta il razionamento per il diesel?

Per quanto riguarda il diesel, il razionamento dipenderebbe da una carenza in seguito alle sanzioni alla Russia dopo la guerra in Ucraina, sanzioni che vogliono dire milioni di barili di petrolio importato in meno.

L’allarme è stato lanciato anche da Russell Hardy, capo di Vitol, trader svizzero di petrolio, come riporta il Financial Times.

Infatti, l’Europa importa metà delle forniture di gas dalla Russia e il resto dal Medio Oriente e ora come ora l’importazione dalla Russia di petrolio e derivati sembra scemato. Alcuni gruppi come Eni, Shell, Bp, Total Energies, Repsol e Galp hanno tagliato gli acquisti e di conseguenze le forniture sono crollate ai minimi a livello europeo. Ecco perché, i raffinatori di petrolio europei potrebbero essere costretti a tagliare la produzione di diesel mentre si cerca di trovare una nuova alternativa.

Secondo Hardy, inoltre, oltre all’aumento dei prezzi del diesel va anche considerato che in Europa c’è stato un netto passaggio al gasolio negli ultimi anni rispetto alla benzina, un altro fattore che ha contribuito alla carenza. Da aprile, quindi, si rischia un razionamento delle vendite con conseguenze negative in tutta Europa.

Si rischia il razionamento anche nei supermercati

Non va meglio per quanto riguarda i supermercati, dove si rischiano scaffali vuoti e un razionamento dei prodotti. Era stato il premier Draghi a non escludere questa possibilità: “Se le cose dovessero peggiorare dovremmo sicuramente entrare in una logica di razionamento”.
Il ministro dell’Agricoltura, Stefano Patuanelli ha rassicurato tutti in merito al fatto che non serve fare corte di prodotti visto che non ci sono carenze, ma il timore di una mancanza di alcuni prodotti come pasta, pane, farina e olio di semi non è da escludere.

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