La triste notizia è arrivata. E non si fa per dire. Dopo le bollette della luce, anche per il gas sono stati comunicati gli aumenti tanto temuti relativi ad ottobre. Ben il 74% in più. La cifra è di quelle che fanno paura, visti i prezzi già presenti piuttosto alti. E senza contare che, nonostante il piano razionamento gas, che ci porterà a dover tenere abbassato il riscaldamento, l’esborso per le famiglie sarà piuttosto alto. Negli ultimi tempi, non era difficile sentire i cittadini lamentarsi della bolletta esosa, c’è chi ha dovuto sborsare anche 500 euro.

E d’ora in avanti potrebbe andare peggio.

L’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha pubblicato il costo del gas che bisognerà pagare a ottobre e relativo a consumi fatturati in acconto nello stesso mese. Da 108,43 centesimi, si è passati a 196 centesimi a metro cubo. Si tratta di una vera e propria impennata che non fa che aggravare la situazione già drammatica.

Prezzo del gas aumenta del 74% a ottobre, una nuova stangata dopo la bolletta della luce

L’Arera ha anche confermato, in merito agli aumenti dei prezzi della bolletta del gas,  che si tratta di un aggiornamento provvisorio mentre ad inizio novembre saranno comunicate le tariffe stabilite sui prezzi reali. Solo dopo sarà fatto il conguaglio. Quindi, nel caso in cui i prezzi reali saranno più alti le bollette saranno riviste al rialzo, se il prezzo sarà sceso agli utenti sarà rimborsata la differenza. Con questi aumenti folli, secondo il presidente di Centro Consumatori Italia, Rosario Trefiletti, le famiglie pagheranno 4.320 euro per luce e gas nel 2023. Un aumento davvero spropositato che non sembra accettabile. Anche alla luce degli altri rincari.

Città spente per il caro energia

E intanto le conseguenze dei rincari si notano eccome. Se per il gas le conseguenze si inizieranno a notare tra qualche settimana, alla ricezione della bolletta, per il caro luce le città italiane hanno già annunciato i primi procedimenti.

Si va dalle luminarie spente ai monumenti senza luce. A Torino, si pensa a spegnere in alcuni orari la Mole antonelliana e puntare a temperature più basse di due gradi negli edifici pubblici. Previsto anche lo spegnimento dei monumenti e dei ponti sul Po. In alcuni comuni del milanese si pensa a sostituire l’illuminazione con quella a led e a ridurre le luminarie di Natale.

Altri pensano a abbassare i lampioni. A Bolzano, dove vanno in scena mercatini di Natale e vari eventi, il rincaro delle bollette sta portando l’amministrazione a pensare a ridurre del 20% le luminarie di Natale. A Bergamo, addirittura, si valuta un timer per ridurre l’orario di accensione delle luminarie mentre a Cortina, il caro energia ha portato il Comune a decidere per lo stop dei giochi di luce sul campanile. Insomma, gli spegnimenti tanto temuti stanno diventando realtà. E siamo solo ad ottobre.