Dopo l’attacco alla centrale nucleare a Zaporizhzhya cresce il timore di una nuova Chernobyl. Il governo ha chiarito che non si sono registrate fughe radioattive, ma le operazioni militari potrebbero mettere a rischio la sicurezza di queste centrali.
Attacco alla centrale di Zaporizhzhia e rischio Chernobyl
Stanotte, la centrale nucleare di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina è stata al centro di attacchi tra russi e ucraini. Ne è seguito un incendio poi domato che in un primo momento ha fatto temere una fuga radioattiva poi scongiurata.
Quante sono le centrali nucleari in Ucraina e conseguenze per l’Europa
Quella di Zaporizhzhya è la centrale nucleare più grande in Europa e sono attivi 6 dei 15 reattori ucraini. Nel paese sono presenti anche altre due centrali nucleari, quelle di Rivne e Khmelnitsky, a ovest di Kiev e vicine al confine con la Polonia, dove sono attivi 4 e 2 reattori e la centrale nucleare di Chernobyl, che non funziona più da quel lontano 1986 e già finita sotto il controllo russo. A Sud del paese ne è presente anche un’altra con 3 reattori funzionanti e collocata in un’area dove si svolgono gli attacchi russi. Secondo Nicola Armaroli, dirigente di ricerca del Cnr, come riporta Corriere:
“Esistono diversi pericoli. È la prima volta che un territorio che ospita centrali nucleari si trova in uno scenario di guerra. Queste centrali non sono state pensate per resistere a un attacco militare, anche convenzionale”.
L’incendio di stanotte domato alla centrale di di Zaporizhzhya non si è tramutato in un disastro immane, ma il conflitto continua e il rischio per queste centrali nucleari è molto alto, con conseguenze molto pesanti in tutta Europa.
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