Il reddito di cittadinanza scomparirà tra qualche mese e sarà sostituito dalle nuove misure chiamate Assegno di inclusione e Supporto per formazione e lavoro. Già da luglio, molte famiglie perderanno il sussidio del Rdc e dal prossimo anno, con l’arrivo delle nuove misure, ancora meno nuclei familiari potrebbero essere interessate dagli aiuti. Secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, però, le nuove misure sembrano un pò troppo rigide.
In audizione al Senato, Tridico ha chiarito che l’impostazione delle due nuove misure come appaiono sono rigide e ciò porta a discriminazioni: “Aiuterà solo la metà delle persone che hanno percepito il reddito di cittadinanza nel 2022” ha detto.

Assegno di inclusione e Supporto per formazione e lavoro troppo rigide? 

Dal 1 gennaio 2024, i non occupabili percepiranno l’Assegno di inclusione, mentre gli occupabili il Supporto per formazione e lavoro. Ovviamente per percepire i nuovi sostegni bisognerà rispettare determinati requisiti ma secondo il presidente Inps:

“Se arrivasse una crisi, una pandemia, il numero di beneficiari resterebbe sempre uguale perché è legato all’età e alla disabilità”

Per questo li ha definiti rigidi. Il rischio, insomma, è che alla fine escluderanno metà dei beneficiari. Secondo Tridico, la misura non si basa su condizioni socio economiche e quindi non può configurarsi come un reddito minimo. Per quanto riguarda l’Assegno di inclusione, tra i criteri usati per garantire o meno l’accesso, ci sono la presenza di famiglie over 60, minorenni e disabili. Questo risulterebbe troppo restrittivo e quindi non aiuterebbe tutte le persone che hanno davvero bisogno.

Tridico ha fatto notare che l’occupabilità andrebbe definita guardando all’esperienza e alla vicinanza al mercato del lavoro. L’esempio lampante è quello di una famiglia in cui c’è un ragazzo di 25 anni e un uomo di 59 anni con Ieee di 6mila euro. Si tratta di una famiglia povera ma che in questo caso, per una questione anagrafica, non rientra nel sostegno.

Invece, se nel nucleo ci fosse un 60enne al posto di un uomo di 59 anni, magari con un Isee più alto ma che rientra comunque nei canoni, l’accesso sarebbe garantito.

Con il Rdc si è raggiunta la quota del 50% dei poveri

Secondo il presidente Inps, nei 4 anni di Reddito di Cittadinanza, la spesa è stata di 8 miliardi, con la distribuzione di assegni di 565 euro al mese. Con il Rdc si è raggiunta la quota del 50% dei poveri mentre l’Assegno di inclusione dovrebbe dimezzare ancora la platea. Quindi i percettori saranno ancora meno di quelli che hanno avuto il Rdc nel 2022.
Infine, Tridico non ha risparmiato una critica al taglio del cuneo fiscale. In pratica, ha fatto notare che il Reddito di Cittadinanza è costato 8 miliardi l’anno. Stessa cifra del taglio del cuneo fiscale che però garantisce 55 euro in più di media in busta paga a chi lavora full time.

Altro che inclusione: il nuovo sussidio esclude metà dei beneficiari!

Nel frattempo, come accennato più volte, il reddito di cittadinanza è quasi agli sgoccioli. Chi può, lo percepirà fino alla fine dell’anno, altri lo perderanno già da quest’estate visto che le mensilità sono state ridotte a 7. Dal 2024 arriveranno il nuovo Assegno di Inclusione, per i non occupabili e il Supporto per formazione e lavoro, dedicato a chi può lavorare e che sarà aiutato a tornare sul mercato del lavoro. Secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, però, si tratterebbe di misure che rischiano di lasciare fuori la metà dei beneficiari.