Con la guerra in Ucraina, il rischio ormai concreto di rincari e lo sciopero dei Tir che fa temere gli scaffali vuoti dei supermercati, è scattata una vera e propria psicosi alla corsa della spesa al supermercato per fare scorte di prodotti.

Corsa alle spesa al supermercato per i rincari e lo sciopero, i prodotti andati a ruba che rischiano di scarseggiare

Dal fine settimana si segnalano centinaia di supermercati presi d’assalto con prodotti carenti da Nord a Sud, anche se il ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a Il caffè della domenica su Radio 24, ha chiarito che:

«Non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali dei supermercati.

Abbiamo una forza produttiva che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini»

Ma quali sono i prodotti andati a ruba e cosa si rischia di non trovare più nei supermercati se la psicosi dovesse continuare anche i prossimi giorni? Tra i prodotti più acquistati per fare scorte figurano la pasta e l’olio, ma anche, farine, zucchero, caffè, passate di pomodoro e acqua, tanto che molti supermercati hanno dovuto razionale gli acquisti e permettere al massimo due pezzi per scontrino.

Il timore di nuovi rincari

Oltre alla paura per la carenza di beni alimentari, le famiglie temono anche i rincari dei prezzi e per questo motivo, fanno scorte di prodotti, una mossa bloccata da numerosi punti vendita che non permettono di acquistare più di un tot di prodotti di un certo tipo. Secondo Matteo Cunsolo, presidente dell’associazione dei Panificatori di Confcommercio:
«Per quanto riguarda la farina ci sono già problemi di approvigionamento per lo stop alle esportazioni di grano da parte di Russia, Ucraina e Ungheria. Il prezzo del pane è già aumentato, passando da 4,80 euro al chilo di settembre a 5/6 euro al chilo oggi, almeno a Milano».

Secondo Coldiretti, a pesare sul prezzo finale sono voci come l’energia, gli affitti, il costo del lavoro e non solo la materia prima. L’aumento del costo dell’energia, ha prodotto rincari anche sulla pasta, sul latte, burro e olio di semi. Mentre il caro gasolio incide per il 25% su prodotti come vino, riso e pesce.

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