Ormai da mesi si legge del rischio razionamento gas in inverno, mettendo sul piatto gli scenari più neri per le famiglie e le imprese italiane. Con l’aggravamento della situazione e il piano di emergenza del governo, che sta diventando sempre più reale, anche i partiti politici, in vista delle prossime elezioni del 25 settembre, hanno capito che bisogna fare qualcosa nel più breve tempo possibile. Il pensiero di dover passare un inverno al freddo o nella migliore delle ipotesi con due gradi in meno in casa, al lavoro e nelle scuole, incute un certo timore.

Soprattutto se pensiamo a quanto stiamo pagando in più di bolletta rispetto ad un anno fa. In tutto ciò, i partiti non stanno a guardare. La campagna elettorale è entrata nel vivo e Carlo Calenda e Matteo Salvini hanno proposto una sorta di armistizio per l’energia.

Armistizio sul gas e le proposte dei partiti contro i rincari allarmanti delle bollette

Il governo è al lavoro per studiare un nuovo intervento a sostegno di famiglie e imprese in questo momento molto difficile, dopo il rialzo del gas. Calenda e Salvini, intanto, hanno proposto una sorta di armistizio per l’energia, che consiste nel mettere da parte le armi della propaganda. Nella pratica vogliono trovare una soluzione comune al problema del rincaro del gas. La Lega di Salvini propone di fissare il tetto degli aumenti delle bollette al 4% con un intervento di 30 miliardi dando pieno potere a Draghi prima che sia troppo tardi. Il leader del Carroccio conta nell’appoggio di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Calenda ha invitato il rivale politico ad un confronto. Giuseppe Conte punta ad uno scostamento di bilancio e l’intenzione di recuperare 9 miliardi di extra profitti persi.

Il leader di Azione ha risposto positivamente alla proposta di Salvini di chiedere una sorta di armistizio.

Enrico Letta ha confermato che il PD appoggerà tutte le iniziative prese dal governo Draghi. Forza Italia, invece, chiede un intervento dall’Europa.

Le ipotesi sul tavolo

La campagna elettorale in vista delle elezioni, si sta accendendo sul tema del rincaro-energia. Intanto, le intenzioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e del ministro dell’Economia, Daniele Franco, sono chiare: non c’è nessuna intenzione di ricorrere ad un aumento del deficit. La priorità rimane quella di trovare le risorse.

Le ipotesi sul tavolo sono la proroga del taglio delle accise carburante, finora confermata fino al 20 settembre, il pacchetto di settimane di cassa integrazione gratuita per le imprese che si trovano in difficoltà a causa del caro energia. Quindi che sono state costrette a fermare la produzione. Altre ipotesi fanno riferimento al rafforzamento del credito d’imposta sui maggiori costi delle bollette e un meccanismo di cessione dell’energia a prezzi calmierati dedicato alle imprese che consumano più gas ed energia.
L’impressione, è che la campagna elettorale verso le elezioni, almeno nei prossimi venti giorni, si giocherà molto sul tema dei rincari del gas e dell’energia nonostante la richiesta dell’armistizio di Salvini e Calenda. Trovare delle soluzioni al più presto per evitare un inverno gelido è la priorità.